L’avvocato Gian Luca Mignogna, è tornato a parlare della questione Scudetto 1914/15 ai microfoni di Elle Radio. Di seguito riportiamo le sue parole.
“A questo punto direi che tutti i passi formali possibili e immaginabili sono stati compiuti: in merito all’istanza ex art. 26 dello Statuto Federale ci aspettiamo una risposta dalla Federazione. Capiamo bene che a livello di Governance e di politica federale siano stati mesi difficili – spiega Mignogna – ma la nostra rivendicazione non può essere dimenticata. In più la spada di Damocle degli spareggi, che pende sulla Nazionale riguardo la partecipazione ai prossimi mondiali in Russia, costringe chiaramente i vertici federali a lavorare su più fronti. Lo sappiamo, ma è ora che la questione venga affrontata perchè sul tavolo ci sono prove e fatti certi e c’è un parere della Commissione dei Saggi che non può essere ignorato. Sempre nel rispetto delle scadenze e delle esigenze del Presidente e dei Consiglieri, siamo convinti che i tempi siano maturi per coronare questo lungo cammino iniziato ormai più di due anni fa”.
SULLA RIVENDICAZIONE
“Sono del parere che tra le varie rivendicazioni che qua e là sono spuntate successivamente alla nostra, solo quella del Bologna per il titolo del 1927, prescrizione a parte, possa essere parzialmente fondata sotto il profilo del merito. Ho letto che hanno appena fondato un Comitato Promotore, ma comunque non credo che altri casi possano essere minimamente paragonabili al nostro. Giusto che la Federcalcio esamini anche ulteriori questioni irrisolte, però sarebbe giusto che l’ex aequo che abbiamo richiesto per lo Scudetto 1915 avesse la precedenza totale. Il nostro percorso è cominciato due anni fa, ha prodotto prove tangibili e fatti inediti e pertanto non si può mettere sullo stesso piano la nostra rivendicazione con altre che hanno appena iniziato l’iter. Certo, ragionando in maniera machiavellica, se la Federazione volesse intraprendere un percorso “sanatorio” che comprendesse anche altri campionati controversi, ma con ciò riparando l’ingiustizia del 1915, alla fine noi saremmo comunque soddisfatti se il tutto avvenisse in tempi ragionevoli e prestabiliti”.
SULLE POSSIBILITA’ DI CHIUDERE LA QUESTIONE
“Da avvocato sono abituato a rapportarmi con fatti certi, ritengo sia dunque inopportuno commentare le voci di corridoio che a volte sono ottimiste, altre pessimiste. Ritengo però che ci siano tutti gli elementi per chiudere felicemente per la Lazio questa storia, anche in onore di quei ragazzi del 1915 a cui fu negato un diritto sportivo palese prima di partire per il fronte. Attorno a questa storia ci sono stati ostracismi innegabili, basti pensare all’Almanacco Panini che continua anche a negare finanche la vittoria biancazzurra del titolo dell’Italia Centrale, inconfutabile sotto ogni punto di vista. Ho anche personalmente scritto alla Società Editrice due volte, ma non mi hanno mai risposto. Finora abbiamo sempre superato tutti gli ostacoli pretestuosamente sollevati da più parti, proprio per questo invito i tifosi laziali a restare compatti in questa battaglia giuridico/sportiva. Stiamo predisponendo altre iniziative, che avranno bisogno del sostegno di tutto il mondo laziale. Mi rivolgo soprattutto ai più giovani, che invito fortemente ad appassionarsi, oltre che alle vicende attuali, anche alla eroica storia della Lazio del 1915 che rappresenta un patrimonio che nessuna squadra italiana può vantare. Serriamo le fila, perché è ora di farci sentire!”.
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