«La Lazio non è una sorpresa», ma non ditelo a Igli Tare. Il ds biancoceleste ieri ha risposto così a una provocazione. I risultati sono frutto di un progetto nato diverso tempo fa ma anche dalle grandi capacità motivazionali di Inzaghi. Il tecnico biancoceleste ha ricomposto il puzzle messogli a disposizione dalla società e ne ha tratto il massimo. Così la pensa Franco Recanatesi, scrittore e giornalista, intervenuto sulle colonne del Corriere dello Sport.
Queste le parole di Recanatesi: “Mago Simone ha saputo creare un nucleo senza scalfitture, continuando a ‘toccare’ con la sua bacchetta tanti giocatori di una rosa all’origine risicata e criticata. Si è parlato tanto del boom di Immobile, dell’imprevedibile esplosione di Luis Alberto e dell’immediato adattamento di Lucas Leiva, ma troppo poco dello straordinario rendimento di Strakosha e Radu“.
I grandi meriti dei due: “Se la Lazio subisce pochi gol (5 escludendo la quaterna napoletana, 2 in Europa League), se i timori di un tracollo dopo la catena di infortuni nel reparto arretrato sono stati fugati (un solo gol subito, su rigore, nelle tre partite dell’emergenza) è per merito, in buona parte, del giovane portiere, freddo e attento come un veterano, e del trentunenne difensore tornato per sua stessa dichiarazione ai rendimenti giovanili. Accanto a loro anche il debuttante Luiz Felipe e il ripescato Patric hanno avuto modo di ben figurare. Insomma, tutto va bene. Attenta Juve…”.
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