La Curva Nord ci è ricascata. Ancora una volta il Giudice Sportivo ha ordinato la chiusura del settore più caldo dei sostenitori della Lazio. Una decisione, a quanto dichiarato dal noto giornalista Michele Plastino, antidemocratica in quanto colpisce indistintamente tutti i tifosi biancocelesti.
LE PAROLE DI PLASTINO SU FACEBOOK
“Sulla squalifica della Curva vorrei dire due parole. Io ho lottato a lungo contro il razzismo nel calcio, da tanti e tanti anni. La lotta mi ha portato solo ansie, bombe, minacce e trasmissioni sotto scorta, per cui nessuno potrà mai accusarmi di mettere il tifo sopra ad altri ideali. I miei testimoni sono i miei avversari. Ma non sopporto le cose ingiuste, cosi come la squalifica internazionale quando i colpevoli erano tifosi di un’altra squadra seppure gemellata con i laziali. E questa chiusura della Nord è una pena che colpisce anche tanti innocenti”.
E ANCORA…
“Non mi allineo col mio vecchio amico Diaconale sulla interpretazione non razzista dei buu, ma sul concetto della pena indiscriminata. Qualcuno potrà dire che chiunque fa un abbonamento in Nord o compra il biglietto conosce bene l’ambiente, ma qui casca l’asino. Ma se uno che ama andare a vedere la propria squadra ma che ha limitate risorse economiche decide di andare in curva per la Lazio è obbligato ad andare in Nord perché la Sud è praticamente sempre chiusa e intuisco da un comunicato della Lazio che non esisteva un abbonamento per la Maestrelli (la sud). E allora perché chi non è ricchissimo ma neanche razzista deve ora essere cosi gravemente penalizzato? È contro qualsiasi concetto di libertà legale. Si devono studiare altri sistemi di penalizzazione, e ho qualche idea in proposito, ma ne riparleremo. Per ora ritengo che una pena che colpisca anche un solo innocente sia incivile”.
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