Pardo a Radiosei parla dello sport come strumento di aggregazione e come forma di cultura. Poi elogia la Lazio e il lavoro di Inzaghi
Nella serata di ieri a Radiosei è intervenuto Pierluigi Pardo. Il noto volto di Mediaset ha esordito presentando il mondo dello sport come un universo in cui tutti possono riunirisi, in cui ognuno può sentirsi libero. “Lo sport deve unire, deve funzionare da strumento di aggregazione. Nello sport ci stanno gli sfottò. I social ne sono pieni, ma deve finire lì. Lo sport deve conservare i propri valori di purezza e spettacolo”. Pardo si è poi soffermato sull’universo calcio come forma di cultura.
“Il calcio è cultura. Si tratta di un qualcosa che si trasmette di padre in figlio, porta con sè i valori dell’agonismo, del rispetto. Il calcio nella fattispecie, ma lo sport in generale insegna tanto, ti insegna a crescere e ad accettare il risultato del campo”. Quindi una parentesi sulla Lazio: “Sono consapevole che all’interno della tifoseria sopravvive ancora una fazione che è in aperta contestazione con il presidente. Tuttavia con le risorse che ha a disposizione la Lazio ha fatto e sta facendo cose straordinarie.
Sicuramente un fattore che può aver aiutato è stato l’essere partiti spesso a fari spenti, lontani dalle pressioni dei media. In ogni caso il lavoro di questa squadra va riconosciuto. Inzaghi è un allenatore eccezionale e gran parte del merito è suo. Immobile sembrava un giocatore perduto per certi versi, salvo poi riverlarsi uno dei migliori attaccanti italiani in circolazione. Milinkovic è stata una grande intuizione. Si tratta di una squadra compatta, con il giusto mix di spensieratezza ed esperienza, come nel caso di Radu e Parolo, ormai due certezze assolute dell’ambiente biancoceleste. Per quanto riguarda lo scudetto — ha concluso Pardo— credo che il Napoli sia la squadra più attrezzata e al momento la più pericolosa. La Juve ha dalla sua le pressioni della riconferma. Vincere è difficile, rivincere ha il doppio della difficoltà.
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