La corona di fiori portata dal presidente Lotito alla Sinagoga e scaraventata dalla comunità ebraica nel Tevere non smette di dar adito a interpretazioni di ogni genere. Ma, per spiegare il motivo di tale gesto, è intervenuto ai microfoni di Repubblica uno degli autori del fatto.
Queste le sue parole: «Quel muro è sacro e non può essere vilipeso. Dopo aver sentito l’audio in cui lo stesso Lotito aveva definito il suo gesto una sceneggiata, abbiamo deciso di agire».
Poi però discolpa la tifoseria laziale: «Non si è trattato di un gesto contro la Lazio, ma contro il suo presidente Claudio Lotito. Nella tifoseria laziale esiste anche una parte sana. Abbiamo apprezzato il sostegno che ci è arrivato da loro. Ma dopo aver sentito il presidente biancoceleste definire una sceneggiata la visita in Sinagoga, quel muro andava ripulito perché è sacro, non può essere vilipeso. Il Tevere era la soluzione più semplice, qualcuno doveva provvedere».
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