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Leiva, “The Boss”, ha già conquistato l’ambiente biancoceleste e la Lazio

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Un Guerriero silenzioso. E’ sempre al posto giusto al momento giusto e ogni volta riesce a risolvere la situazione. Inoltre, non ama i riflettori. Il giocatore perfetto, soprattutto per Inzaghi che non sapeva come sostituire Biglia. Dopo due settimane Lucas Pezzini Leiva si era già conquistato i galloni da leader e la fiducia dello spogliatoio.

LUCAS “THE BOSS”

Non è un Principito come il predecessore, anche se ci va molto vicino, ma un vero e proprio ‘The Boss’. Così hanno soprannominato Leiva i compagni di squadra. E non poteva essere altrimenti considerata la sua fama, la sua esperienza al Liverpool e i suoi maestri. Gerrard per primo, ma anche Carragher. Due amici coi quali ha un rapporto stretto e quasi quotidiano. Per quanto sono legati, entrambi ogni tanto guardano le gare della Lazio. Il primo a un emittente inglese ha confessato che appena può guarda i biancocelesti del suo amico Lucas. Il suo arrivo non aveva entusiasmato la piazza. In tanti pensavano al classico giocatore prossimo alla pensione per via delle sue condizioni fisiche. Una baggianata. La solita che gira nell’ambiente biancoceleste quando c’è diffidenza per l’arrivo di qualcuno.

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UN IMPATTO PERFETTO

Cosa che ha dato fastidio anche a lui ma che, come riporta Il Messaggero, lo ha anche stimolato. E in effetti a suon di tackle, contrasti e passaggi ben riusciti, il numero sei biancoceleste è tra i primi dieci giocatori della Serie A. E’ già entrato nel cuore della gente, tanto da meritarsi la sua prima standing ovation al debutto contro la Juventus in Supercoppa. Una partita che ha segnato il suo destino non solo perché ha giocato da top-player. Ma perché rispetto a Biglia, che con la Juve nel 2012 steccò al debutto in Supercoppa, ha incantato con la conquista del trofeo. Da tempo Tare sapeva che l’argentino voleva andare via e sin da subito aveva scelto Leiva come successore.

UNA SCELTA DI CUORE

La Lazio prima di portarlo a Formello ha temuto per settimane di perderlo. Sull’ex Liverpool c’erano tante squadre, tra cui il Fenerbahce, che gli avrebbe garantito uno stipendio d’oro. Ma oltre ai turchi di offerte ce ne erano parecchie. Ma il brasiliano voleva l’Italia, anche per via delle origini della mamma. E, dopo aver parlato con il direttore sportivo e Inzaghi, ha scelto la Lazio. Si sussurra anche che lo stesso Gerrard lo abbia consigliato nella scelta. Lucas si gode il momento e non pensa assolutamente a cullarsi sugli allori. Lavora più di prima, con umiltà e consigliando i più giovani come Murgia, che lo venera. In campo tutti lo stanno a sentire e quando c’è una difficoltà è sempre pronto ad accompagnare e aiutare. Un po’ come ha fatto con Luiz Felipe a Verona, standogli spesso vicino al debutto da titolare. Un esempio da seguire, un leader che può insegnare alla Lazio come si diventa grandi.

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