Lazio Parma 5-2. 25 anni fa i biancocelesti di Zoff strapazzavano il Parma di Nevio Scala. Signori, Fuser e Gascoigne protagonisti assoluti
Con il campionato in pausa in virtù degli impegni delle nazionali, Simone Inzaghi prepara a Formello la sfida contro la Juventus (immediatamente dopo la ripresa) con i pochi uomini rimasti a disposizione. Facendo un excursus storico però, quella di oggi è una data che evoca un felice ricordo: una valanga di gol rifilata al Parma dell’allora tecnico Nevio Scala. È il 4 ottobre 1992 e gli emiliani si presentano all’Olimpico per dare battaglia alla Lazio di Dino Zoff.
LA PARTITA
L’ex portiere della nazionale italiana sceglie un 4-5-1, con Fuser, Bacci, Doll, Winter e Gascoigne alle spalle dell’unica punta Beppe Signori. Proprio Signori apre la marcature dal dischetto al minuto 13 dopo un fallo di Taffarel su Gascoigne. Ancora l’inglese si rende protagonista pochi minuti dopo servendo a Diego Fuser la palla del raddoppio. Passano 6 minuti e Osio accorcia le distanze per i gialloblù. Partita riaperta? Neanche per sogno. Prima Signori con un magistrale calcio di punizione dal limite, quindi ancora Fuser con un missile da 20 metri riportano la Lazio in una situzione di largo vantaggio. Allo scadere del primo tempo è ancora Osio a caricarsi il peso dei suoi sulle spalle, firmando sul gong il gol del 4-2 che chiude la prima frazione.
SIGNORI SHOW
La ripresa va avanti sulla falsariga della prima metà di gara, con ritmi blandi, all’insegna dell’attesa del tripilice fischio, data l’assoluta superiorità in campo dei padroni di casa, abili a gestire il doppio vantaggio. A 20 minuti dalla fine però, arriva il colpo del definitivo k.o. per gli ospiti. Altro penalty per la Lazio. Dagli undici metri si presenta ancora Beppe Signori che batte Taffarel e realizza la sua personale tripletta, nonchè il gol del definitivo 5-2 biancoceleste che chiude il match. Signori raggiunge così quota 7 gol in campionato e diventa sempre di più il trascinatore della squadra. Tornando a oggi, verrebbe quasi naturale azzardare un paragone con Ciro Immobile. Eppure le movenze, pur essendo diverse richiamano un unico grande punto in comune: la fame per il gol. Che sia di buon auspicio per il bomber campano? Non resta che attendere la ripresa del campionato.
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