A poche ore dal match tra Lazio e Cagliari che chiuderà la nona giornata di Serie A, riviviamo la goleada biancoceleste al Cagliari datata 13 febbraio 1994
Un tuffo nel passato a poche ore da Lazio Cagliari, posticipo della nona giornata di Serie A. È il 13 febbraio 1994 e all’Olimpico arriva il Cagliari di Bruno Giorgi. La Lazio di Dino Zoff deve vendicare il 4-1 dell’andata in Sardegna e la squadra parte subito col piede giusto. Al minuto 24 il vantaggio biancoceleste. Beppe Signori dal dischetto fredda Fiori e fa 1-0. Il primo tempo si chiude con i padroni di casa in vantaggio di misura. La ripresa procede sulla falsariga del primo tempo. Monologo biancoceleste. Punizione di cui si incarica ancora Signori e palla sotto l’incrocio: 2-0 Lazio al minuto 51.
La punizione magistrale di Signori annulla completamente i sardi che crollano sotto la furia del bomber. I Mondiali di Usa ’94 sono vicini e Signori sente il profumo di convocazione. Tredici minuti dopo l’attaccante di Alzano Lombardo firma la propria tripletta personale incornando di testa un cross al bacio di Alen Boksic. La Lazio vola a vele spiegate e l’Olimpico è una bolgia. Il punto esclamativo sulla gara lo piazza poi Paul Gascoigne. Il giocatore inglese fintando uno schema su punizione va al tiro direttamente da calcio piazzato disegnando una parabola meravigliosa sotto il sette. L’esultanza è eccentrica, come d’altronde esige il profilo del personaggio: simulazione di una statua, stile Mark Bresciano per intenderci.
Una Lazio artistica asfalta dunque il Cagliari per 4-0. Dopotutto il 13 febbraio del 1994 c’era bisogno di un po’ d’arte. Il furto del giorno prima de L’urlo di Edvard Munch alla Galleria Nazionale di Oslo, durante la cerimonia di apertura dei XVII Giochi olimpici invernali di Lillehammer aveva inferto un duro colpo a tutti gli amanti della pittura espressionista e non solo. Dal canto suo la Lazio risponde mettendo in campo un calcio artistico, l’arte fatta calcio.
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