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Simone Inzaghi e la Lazio: quando in panchina siede il cuore

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Nel fine settimana per rilassarsi si è spostato a Londra. Simone Inzaghi, il nuovo in panchina che avanza, ma che a parole non sembra voler volare più in alto: «Io sono già in una grande squadra ed è la Lazio». Prima una seconda casa, poi una famiglia, ora il suo orgoglio. Oltre diciassette anni in biancoceleste e per ora nessuna voglia di cambiare. Eppure la Juve lo corteggia, eccome. Chissà se, a giugno, la sua volontà e Lotito riusciranno davvero a strapparlo dalle grinfie bianconere.

Perché, come riporta Il Messaggero, non si tratta più solo di rumors. La Vecchia Signora cerca davvero il dopo Allegri e Simone ha stregato tutti. Figuriamoci se sabato dovesse fare un altro miracolo a Torino , dopo quello in Supercoppa. L’anno scorso poteva essersi trattato di fortuna ma la conferma e il miglioramento di Inzaghi in questo inizio campionato certificano che il talento senza dubbio c’è. Marotta ne sentiva parlare da anni. Paratici lo conosce da quando è nato e lo ha sempre considerato un predestinato. Il ds bianconero e Simone sono cresciuti insieme. Vacanze insieme, famiglie amiche, ma carriere separate. Mentre Inzaghino diventava goleador nella loro Piacenza, Paratici si ritirava dal calcio a Brindisi. Aveva 31 anni e non era un talento. Però questi ultimi ama scoprirli e da tempo conosce quello di Simone come allenatore. Lontano dai microfoni complimenti continui e forse il preambolo per arrivare a lui.

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