L’ex centrocampista biancoceleste Stefano Fiore è tornato a parlare sulla sfida Juve-Lazio suggerendo qualche metodo per battere la Juve come riusciva a fare la sua Lazio.
Come riporta la Gazzetta dello sport, Fiore si lascia andare ai ricordi di Juve-Lazio del 2002, ultimo anno in cui la Lazio riuscì a strappare 3 punti ai bianconeri
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orino campo ostico per la Lazio – “Passarono in vantaggio loro con gol dell’ex Nedved, sapevamo che per i tifosi era una pugnalata. Ribaltammo la partita con carattere. Era una bella Lazio, con quella di Torino avevamo vinto tutte e sette le prime trasferte stagionali. Giocavamo a viso aperto con chiunque. La Juventus a me in quel periodo portava bene: la doppietta nella finale di Coppa Italia 2004 è il mio ricordo più bello”.
Tattica per affrontare la Juve – “Deve giocarsela. In questi anni troppo spesso si è presentata a Torino da vittima sacrificale. I giocatori avevano un atteggiamento arrendevole. Un approccio così è sbagliato, proprio perché con la Juve non c’è nulla da perdere. Con Inzaghi non capiterà, perché ha plasmato una bella Lazio. È vero che emerge il gruppo, ma ci sono anche individualità importanti come Luis Alberto e Milinkovic: si può vincere, lo spero”.
Differenza tra questa lazio e la sua – “Non sono paragonabili. Non voglio sminuire il valore della Lazio attuale: i giocatori sono bravi, Inzaghi è eccezionale, ma il livello del campionato è calato. I risultati, specie con le medio-piccole, in quegli anni pesavano di più”.
Con la Juve non si vince da tanto – “Onestamente la Juventus dell’era Conte era molto più forte. Ora le distanze sono meno nette. E poi la Lazio è una grande, non la si affronta mai sbagliando approccio”.
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