Fu l’anno 1993, quando Dino Zoff riportò la Lazio in Europa. Proprio oggi in vista dell’esordio stagione dei Laziali in Europa League, l’ex CT torna a parlare di quel periodo magico.
L’ex allenatore Laziale, Dino Zoff, è intervenuto ai microfoni di Elle Radio nella trasmissione Laziali On Air.
Cosa le ha trasmesso la Lazio dal 13 Maggio ad oggi?
“A dire la verità non mi sono stupito molto, la Lazio è un’ottima squadra e ritengo abbastanza normale che riesca ad ottenere certi risultati. L’importante è non pensare di aver già fatto tutto perché siamo appena all’inizio della stagione, ma in questo primo mese è stata una grande Lazio, particolari meriti ad Inzaghi che ha compreso anche come affrontare le squadre più forti. Sono fiducioso perché ho sempre considerato la Lazio una squadra ad alta potenzialità.”
Chi l’ha colpita di più di questo gruppo?
“L’anno scorso sono stato un grande fan di Felipe Anderson e Keita. E’ riduttivo però parlare dei singoli e non del gruppo, la squadra ha il dovere professionale di essere compatta, non è necessario essere tutti amici, se si è grandi giocatori e si ha senso di responsabilità, si vince anche in squadre di professionisti senza essere amici fuori dal campo. A volte la parola professionismo viene letta freddamente, ma non è così.”
Vede le squadre italiane in difficoltà in Europa?
“Credo sia la fase iniziale a creare delle difficoltà, in Champions Juventus, Roma e Napoli hanno avuto un esordio tosto. Credo che comunque i partenopei non avranno problemi a qualificarsi, al di là degli entusiasmi serve continuità per far emergere le qualità di ogni squadra.”
Qual è stato il giorno più bello da laziale dei tanti che ha vissuto?
“Non ho grandi ricordi particolari, ho fatto sempre col cuore tutto ciò che ho vissuto alla Lazio, vivere una realtà con delle prospettive così grandi come la Lazio di un tempo era già di per se una soddisfazione.”
Da ex ct della Nazionale che idea si è fatto del nuovo corso di Ventura?
“Credo che gli azzurri siano sulla strada giusta, ci sono dei giovani interessanti attorno ai quali costruire la squadra. L’Italia ha tutte le potenzialità per far bene, l’importante è non essere arroganti ma lavorare a testa bassa, in caso contrario si rischia di restare scottati.”
Cosa ne pensa di Strakosha?
“Viene da un grande campionato e anche in questa stagione ha iniziato bene. Certo, come giovane deve migliorare come tutti, ma ha tutte le potenzialità per continuare a crescere e a sfoderare grandi prestazioni.”
Immobile le ricorda qualche grande attaccante del passato? Può diventare un beniamino come Signori?
“Credo che sia ben avviato su questo percorso, certo gli manca qualcosa per essere come Signori che era davvero straordinario, rapido, veloce, micidiale nelle conclusioni: quest’anno sarà fondamentale per Immobile per trovare la sua definitiva consacrazione a Roma.”
Chi le sarebbe piaciuto allenare di questa Lazio?
“Felipe Anderson, lavorare per tirare fuori al 100% le sue potenzialità sarebbe stata una grande sfida.”
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