Alle 8.30 di ieri mattina allo scalo di Ciampino con un jet privato è sbarcato Luis Nani. Occhiali da divo e abbigliamento sportivo, il portoghese ex Valencia è il nuovo top player della Lazio. Entusiasmo alle stelle e colpo ad effetto del presidente Lotito.
L’ARRIVO DEL PORTOGHESE OPERAZIONE CAPOLAVORO
La trattativa con il club spagnolo è stata portata a termine in 24 ore. Prestito gratuito con diritto di riscatto libero fissato a 8 milioni. L’anno prossimo, se il club decidesse di confermarlo, il contratto del giocatore verrebbe prolungato di altre due stagioni. Un capolavoro. L’ex Manchester Utd guadagnerà 2,5 milioni di euro a salire. Sarà il calciatore più pagato della rosa biancoceleste insieme a Lucas Leiva. Esperienza internazionale e curriculum da fuoriclasse. Nani alle 9.30 si è presentato con il procuratore Federico Pastorello alla clinica Paideia per le visite mediche. Ad attenderlo un centinaio di tifosi in festa euforici. L’ufficialità dell’operazione è arrivata nel pomeriggio attraverso un comunicato.
INZAGHI SODDISFATTO E SOLLEVATO
Ora, come riporta Il Tempo, Simone Inzaghi può sorridere. Keita non verrà rimpianto. Nani è il presente e il futuro. In carriera ha vinto 4 Premier League, una Champions, un Mondiale per Club e un Europeo da protagonista. Trentuno anni da compiere, integro fisicamente e pronto al recupero. Era fermo dal 25 luglio a causa di una distorsione al ginocchio. Da due settimane aveva però ripreso ad allenarsi. Potrebbe strappare in extremis la convocazione per la gara con il Milan al rientro dalla sosta.
GLI INIZI
La sua storia inizia allo Sporting Lisbona. Luís Carlos Almeida da Cunha detto Nani, soprannome affibbiatogli dalla sorella, è cresciuto in una via senza nome. Un sentiero polveroso che attraversa l’erba verso la casa a Santa Filomena, baraccopoli alle porte di Lisbona. Zona ad alto tasso di criminalità, il 30% dei giovani tra i quindici e i trenta anni viene coinvolto. Lui e i suoi amici non erano immigrati ma neanche portoghesi. Erano i figli delle colonie malvisti dalla società. Luís è diventato cittadino portoghese solo compiuti i 18 anni. La sua passione oltre al calcio era la capoeira. Da questo arrivano le sue esultanze acrobatiche dopo ogni gol al Manchester United. L’unico problema vero era la fame. Ne aveva così tanta che a volte si è trovato costretto a rubare del cibo. Ma nel calcio gli è sempre riuscito tutto con una naturalezza disarmante, forse perché cresciuto proprio sotto il mito di Luis Figo, come Cristiano Ronaldo e Quaresma. E intanto sognano un futuro simile anche l’attaccante Pedro Neto e il centrocampista Bruno Jordao, prelevati entrambi dal Braga per 15 milioni di euro. Due talenti in prospettiva, Inzaghi inizierà a valutarli da oggi pomeriggio.
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