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Lazio, non bastano Nani e l’Europa: restano pochi gli abbonati

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Il crollo degli abbonamenti aveva avuto il via due anni fa, ora la ripresa procede molto ma molto lenta. Oggi per la Lazio si chiude anche il periodo di proroga della campagna abbonamenti “Ti conviene crederci…”. Ebbene, anche dopo la splendida annata appena conclusa e la conquista della Supercoppa, sono appena 10.800 le tessere staccate. I dati non sono ufficiali, ma la società biancoceleste si trova tra l’ottavo e l’undicesimo posto della graduatoria della Serie A. Numeri superiori all’anno scorso (i peggiori dopo il 2010/11 con 12.877 tessere) quando la vicenda Bielsa provocò un effetto devastante. In realtà nemmeno dopo il terzo posto Champions di Pioli (2015/16) c’era stata un’impennata.

Per ritrovare gli spalti pieni di abbonati bisogna risalire al 2013 quando, dopo il 26 maggio, furono 23.173 i laziali che acquistarono la tessera. Il miglior dato dell’era Lotito è però della stagione 2004-2005, quando gli abbonati furono ben 28.731. Come riporta Il Messaggero, cifra solo sfiorata nella stagione 2009-2010. Il terzo gradino di questa speciale classifica va all’annata 2008-2009: poco più di 25mila tessere. Nella stagione 2014-2015 furono vendute 17.400 tessere, nel 2005-06 18.958, nel 2006-2007 14.809 e nel 2007-2008 14.943. Nel 2011-2012, invece, si sale a 20.150 abbonati, l’anno successivo 20.484. In quattro anni gli abbonati sono stati dimezzati. Ora si spera solo nelle partite di cartello. Per Lazio-Milan sono stati venduti quasi 23mila biglietti più 2mila rossoneri.

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