Basta ascoltarla per pochi minuti per capire quanto lei e Simone siano una cosa sola. Gaia Lucariello, compagna di Inzaghi e mamma del piccolo Lorenzo, tutti e tre innamorati persi della Lazio. «Simone l’allenerebbe per tutta la vita, io in tribuna la vivo in maniera intensa, forse anche troppo (ride, ndr)», racconta a Il Messaggero.
Possiamo dire che lei, Gaia Lucariello, è la forza di Simone? «Penso, spero che io e Lorenzo siamo davvero la sua forza. Ogni volta che si arrabbia o che la Lazio fa gol lui si gira verso di me in tribuna. Abbiamo dei gesti d’intesa che ripetiamo sempre».
Le chiede mai consigli? «Ogni tanto provo a dirgli: dovresti fare così. Lui mi risponde sempre: è un consiglio o una tua idea? Io vivo il suo lavoro come lo vive lui. Spesso mi dice che dovrei calmarmi. Ma io sono fatta così: mi emoziono. Ecco, mi sento un po’ il suo mister in seconda».
Passionale in campo e anche nella vita? «Sì, Simone è un uomo tenero. Ama il suo lavoro e lo fa con il cuore».
Come quell’abbraccio a Milinkovic: «Esatto. È stato bellissimo. Un gesto per manifestare un qualcosa che aveva dentro».
La gara in cui si è emozionata di più? «Io finisco ogni partita con il mal di testa, mi sento proprio male. I derby sono stati una goduria infinita, ma la partita che porto nel cuore è Lazio-Sampdoria dello scorso anno, quella finita 7-3. Vedere lo stadio pieno di gente ha rappresentato la chiusura di un cerchio. Ho pianto».
Un sogno che vorrebbe vivere? «Lo sto già vivendo».
Poi si rimette i panni del mister in seconda e alla domanda se la Lazio può andare in Champions risponde così: «Penso che sulla carta ci siano squadre più attrezzate. Per la Lazio arrivarci sarebbe qualcosa di straordinario».
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