Il dispiacere espresso da Carlo Tavecchio alle tredici società in Lega rappresenta la fine della corsa al sostituto di Andrea Abodi. Per cui la poltrona di presidente della Serie B è rimasta vuota.
ORA TUTTO NELLE MANI DEL REGGENTE
L’assemblea elettiva non si è neanche aperta. Otto società su ventidue hanno raccolto l’invito del presidente della Salernitana. Claudio Lotito aveva chiesto di stare lontani da via Rosellini e a presenziare a un pranzo sull’Adriatico. A tavola si fa gruppo, ma non a sufficienza. Perché il Consiglio Federale di venerdì decreterà il decadimento delle cariche di Lega. Per ora tutto finirà nelle mani del reggente, Ezio Maria Simonelli, presidente del collegio dei revisori. Un passaggio formale che avrà una durata di trenta giorni circa per tentare di trovare una soluzione che giustifichi la convocazione di una nuova assemblea elettiva.
I CANDIDATI
L’unico reale candidato a presidente, Andrea Corradino, non ha potuto verificare se i tredici club presenti lo avrebbero votato. Dalla terza votazione, tra l’altro, sarebbero bastati dodici voti. Lotito, senza candidarsi ufficialmente, è riuscito a creare intorno a sé una minoranza che costringe tutto l’apparato a fermarsi. E alla vigilia di una stagione in cui dover confrontarsi con il Governo sulla Legge Melandri, con tutti sullo sviluppo della Lega e con i principali operatori per la vendita dei diritti televisivi del triennio 2018-21, non è la situazione migliore.
LA SITUAZIONE ATTUALE
Al di là di chi possano essere le colpe la situazione delinea una Lega di B bloccata e spaccata. Soprattutto, come riporta La Gazzetta dello Sport, incapace di canalizzare una maggioranza su un nome unico. Giusto un piccolo aneddoto per capire come vanno le cose. Ieri una volta ufficializzato il fallimento della quarta assemblea qualche società ha proposto di pubblicare un comunicato. Fin qui tutto bene ma poi, scritto velocemente, è stato cestinato in fretta. Il motivo: privo di contenuti ritenuti validi.
E ORA ALLA RICERCA DEL NOME CHE UNISCA TUTTI
La candidatura di Corradino comunque resta. Anche se dal fronte rivale cambierà poco in un mese. Lotito continuerà a lavorare per tenere unito il suo gruppo (ieri formato da Avellino, Carpi, Novara, Palermo, Perugia, Pescara più la Salernitana, mentre l’Empoli è mancato per motivi legati a dispute con la Lega e il Foggia è rimasta l’unica neopromossa indecisa) e dividere l’altro spingendo sui fatturati. I presidenti più ascoltati dovranno ora confrontarsi con Lotito per cercare il nome condiviso da tutti. Che sia Corradino o un manager esterno.
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