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Italo Cucci: “Alla Lazio serve un centrocampista. Che peccato il caso Keita”

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Decano dei giornalisti italiani nonché ex direttore del Corriere dello Sport-Stadio, Italo Cucci è intervenuto sugli 88.100 di Elle Radio nella trasmissione Laziali on Air.

Si immaginava questo avvio di campionato?

“Per fortuna oltre a parlare scrivo – spiega Cucci – e devo dire che mi affermavo soprattutto l’affermazione delle milanesi. Troppi anni di attesa dovevano portare prima o poi a dei risultati. Vedremo dove arriveranno, sicuramente da parte rossonera il rafforzamento di mercato è stato straordinario, da parte nerazzurra il valore aggiunto è Spalletti, che per la Roma è divenuto il valore sottratto. Così come avevo previsto che ci fosse una partenza significativa da parte della Juve e del Napoli. Anche le difficoltà della Fiorentina erano prevedibili, avendo i viola ceduto i loro pezzi migliori. L’unico tassello a sorpresa è la Sampdoria a punteggio pieno, anche qualche difficoltà per la Lazio si poteva pronosticare, dopo una grande vittoria come quella contro la Juventus c’era il rischio di dormire un po’ sugli allori”.

La Lazio quali vizi e quali virtù ha evidenziato in questo avvio?

“Per la Lazio è significativo che in ogni squadra si parla di problemi esterni al campo, la Lazio sin dalla Supercoppa si è messa in luce solo per aspetti calcistici. Peccato per il problema Keita, sarebbe valsa la pena tenerlo: ma i biancazzurri sanno giocare a calcio, è la squadra che ha raggiunto per prima il concetto di gruppo. Lo si vede da molti particolari, da come la squadra di mette al servizio di Immobile, da come si è raggiunta già una compattezza di squadra che in molti in Serie A ancora non hanno. Alla Lazio al momento serve un centrocampista in più, oltre a un’altra scelta al fianco di Immobile in attacco. Sarebbe l’ideale, ma mi sembra comunque una squadra già in grado di fare un’ottima figura in campionato”.

Nel calcio italiano gli investimenti stanno aumentando, ma all’estero le cifre stanno diventando impressionanti…

“Ho parlato di cose disoneste, perché un conto è il fatturato di un club opposto a quello di un altro club, un conto è la concorrenza di uno Stato. L’emirato del Qatar ha deciso di comprare un giocatore e di metterlo in una squadra di un suo sceicco. Ciò è fuori da ogni regola, e stanno facendo la cosa con Mbappé, peraltro aggirando le regole con un finto prestito. Nel calcio le squadre provinciali sono essenziali per la vita di un campionato. L’anno scorso il Napoli lasciando punti contro Palermo, Pescara, Atalanta e Sassuolo ha di fatto perso lo Scudetto”.

Il campionato di Serie A quest’anno potrà essere un po’ più livellato secondo Cucci?

“Il discorso in questo senso si farà serio quando il campionato tornerà a 18 squadre. Io ho un conto in sospeso quando il campionato passò a 16 squadre facendo retrocedere la Spal. Una riforma che sostenni con gli estensi che ci hanno messo poi 49 anni per tornare. Bisogna pensare all’anno scorso, quando solo il Crotone ha ravvivato un finale di campionato già scritto su tutti i fronti, salvandosi facendo più punti della Juventus”.

Le squadre italiane potranno essere protagoniste quest’anno in Europa?

“In Europa League questo potrà essere più facile. Sulla Champions penso a quello che diceva il mio amico Boniperti, quando gli rifilavano subito avversari forti nei sorteggi: se li ammazzi subito, hai la forza per andare a vincere la coppa. L’anno prossimo con quattro squadre già ai gironi la Coppa perderà un pizzico di fascino. L’anno scorso dopo la vittoria col Barcellona si era capito che la Juventus sarebbe arrivata almeno in finale”.

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