Giorno speciale per Edoardo Rezzi. Il centrocampista della Primavera biancoceleste ha compiuto diciotto anni. Per parlare della sua squadra e del suo prossimo futuro il giovane laziale è intervenuto ai microfoni di Lazio Style Radio 89,3.
SULLE FINAL EIGHT
“I 18 anni sono un traguardo importante, spero di aver raggiunto una certa maturità. Ancora penso alle final eight, c’è rammarico. Perdere così con un uomo in meno brucia, non ce la siamo giocata. Ci sono stati vari fattori che non ci hanno permesso di esprimere il miglior gioco. Già la Roma è una squadra fortissima, con parecchi che stanno per fare esperienza anche in Serie A. Poi l’espulsione di Cardoselli ha condizionato tutta la partita. C’era molta tranquillità prima del match, forse troppa come in Coppa Italia. Poi una volta arrivati al Tardini la tensione è salita. Abbiamo sempre dato il massimo durante la stagione e i risultati si sono visti. La sconfitta contro la Roma non può cancellare quanto di buono fatto. Il prossimo anno il campionato sarà ancora più difficile, incontreremo tutte le squadre più forti. Quest’anno io e gli altri ’99 abbiamo giocato parecchio. Questo ci aiuterà molto per il futuro”.
SU BONATTI
“Spero di ritrovare il mister, quanto fatto lo scorso anno è tutto merito suo. Ripartire da lui sarebbe una buona base. La batosta che abbiamo preso sarà uno stimolo per fare meglio il prossimo anno, anche per il mister. Bonatti è sempre stato il dodicesimo uomo, poi in campo ci andiamo noi. Gente come Folorunsho e Rossi aveva spazio in più, ma il vero leader è stato il mister. L’infortunio contro la Roma mi ha condizionato tutta la seconda parte di stagione. Poi è giusto stare fuori se qualcuno sta meglio. Per questo primo anno mi posso ritenere molto soddisfatto, ora il secondo sarà ancora più importante per me. Gioco dove mi mette il mister, il ruolo è indifferente”.
SUL SUO RUOLO
“Mi trovo bene sia da trequartista che da play. Poi magari il prossimo anno giocherò in una posizione diversa, a me va bene tutto. La fascia di capitano la darei a uno dei tre fuoriquota. Per loro sarebbe il terzo anno di Primavera. Questo dà più leadership, come quest’anno successo a Rossi. Alessandro spero che rimanga in biancoceleste, in prima squadra, visto che è un grande tifoso. Poi se dovesse andare in Serie B sarebbe un grande traguardo. Gli auguro il meglio perché per me è stato fondamentale. L’Inter non era la più forte, forse la Roma aveva qualcosa in più. Però nelle sfide secche è così e può succedere che non vinca la favorita. Per la prossima stagione vorrei diventare un punto fermo della Primavera. Poi se dovesse arrivare qualche chiamata di Inzaghi sarebbe un sogno. Ci penso alla prima squadra”.