Fabio Poli, 30 anni dopo.
Proprio in questa giornata l’ex calciatore biancoceleste, ai microfoni di ‘Radio Incontro Olympia’, ha ricordato quel gol storico che salvó la Lazio: “Stasera faremo una partita tutti insieme a Bologna anche con diversi tifosi della Lazio per ricordare Giuliano Fiorini. Senza di lui non ci sarebbe stato niente, neanche il mio gol. A quest’ora eravamo tutti preoccupati e grazie a voi, 30 anni dopo, ci sentiamo ancora importanti“.
Poi, sull’impresa compiuta con la ‘banda del -9‘: “Credo che tutti noi abbiamo capito col tempo cosa riuscimmo a fare. Mi sento orgoglioso di aver fatto di quella banda, e di aver indossato quella maglia. I tifosi me lo hanno fatto capire. Io ho giocato col Bologna gare importanti ma solo i tifosi della Lazio possono ricordare dopo 30 anni un gol e una squadra. Io sono tifoso bolognese ma i laziali sono qualcosa di speciale. Il rapporto con Fascetti? Successe un episodio in una gara che perdevamo 3-0. Io fui il primo a entrare nello spogliatoi incrociando il tecnico. Volarono parole grosse ma poi ci riappacificammo. Ho capito nel tempo che era nervoso con tutta la squadra. Fui solo sfortunato a entrare prima degli altri. Era un grande allenatore e una grande persona“.
Poi sulla squadra attuale, a partire dai casi spinosi legati a Biglia, Keita e de Vrij: “Il mercato è ancora tutto da fare. Ormai si fa in ritiro con squadre incomplete. Dovessero rimanere la rosa resterebbe importante. Ma perché rimangono? Per mancanza di offerte e sono di conseguenza scontenti? Così non va bene. Se restano convinti, sotto la guida di Inzaghi, tutt’altra storia. Dovessero rimanere ci dovremmo affidare alla loro personalità più che a Peruzzi o Inzaghi. La loro intelligenza nel rapportarsi con gli altri calciatori del gruppo. La fascia da capitano? Se Biglia resterà la Lazio io non avrei problemi. Ormai non esiste più il personaggio legato nel tempo a una società. In questo calcio non è più proponibile“.
Infine, sui portieri: ”Se partiranno Strakosha, Adamonis e Guerrierisarà un rischio calcolato. Bisogna avere coraggio e dargli fiducia. L’importante è avere personaggi dietro intelligenti, non come nel caso Donnarumma. Assurdo quello che è successo col portiere del Milan e col fratello. Il calcio adesso è questo. Lo sfrutterei forse anche io“.
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