Maccarone lascia l’Empoli e ha deciso di salutare la città e i tifosi con una lettera d’addio. Nelle sue parole si può leggere una certa amarezza nei confronti della società.
Ecco le parole di Maccarone: “So che molti non comprendevano il mio silenzio, ma era l’ultimo atto di obbedienza e fedeltà che mi sentivo di dimostrare a questa società alla quale mi legava un contratto fino al 30 Giugno. Grazie a chi mi ha sempre sostenuto e dimostrato il suo affetto soprattutto nei momenti difficili, affetto che ho cercato di ricambiare mettendo tutto me stesso in campo con passione amore e dedizione. Più di 100 reti non bastano a raccontare le emozioni e i ricordi indelebili che ho vissuto con questa maglia. Ho trascorso gran parte della mia carriera a difendere questi colori che oramai sento e ho stampati sulla pelle e avrei continuato a farlo anche a fine carriera dando il mio contributo per la crescita dei giovani. Posso assicurarvi che su ogni campo e con tutto me stesso ho sempre lottato cercando di meritarmi quell’affetto e quell’amore che quotidianamente mi circondavano e che sentivo vibrare sugli spalti e tra le strade di questa città. Empoli! La mia città di adozione, in cui sono cresciuto come calciatore e come uomo, e dove ho scelto soprattutto di edificare la mia casa, dove ho messo su famiglia e posto le basi per il mio futuro“.
“In questi 5 anni abbiamo gioito e sofferto insieme, dalla salvezza in B al mio ritorno, passando per le fantastiche annate in A fino, purtroppo, alla debacle del 28 Maggio a Palermo – ricorda Big Mac -. Nel calcio si vince e si perde insieme, ma io sono il capitano e come un “capo” deve fare, mi assumo le responsabilità di quest’annata iniziata male e finita peggio. Un stagione anomala, in cui alle difficoltà si è aggiunta anche un po’ di sfortuna, come quella avuta sotto porta nell’ultimo match e che in qualche modo ha rappresentato uno switch per la mia vita. Bastano pochi secondi, il tempo di un’azione, un’errore di valutazione, o semplicemente un errore come ne capitano tanti in una partita, ma che in alcune situazioni diventano fatali e pesano come macigni. Da quel punto in poi, nel mio silenzio, ho letto e sentito di tutto sul mio conto. Il tempo di un’azione e da beniamino diventi “il traditore”, un problema da risolvere e da eliminare. Il tempo di un episodio e ti ritrovi ad affrontare un futuro diverso da quello che avevi programmato, a partire da questa lettera che oltre a non essere in preventivo, non è proprio nel mio stile“.
“Allora – scrive nella parte finale della lettera – prendendo atto di questa situazione e al termine della mia avventura in azzurro voglio aggiungere che in cima alle mie priorità c’è sempre stato il bene dell’ Empoli. E posso assicurarvi che non farei nulla per comprometterlo anche oggi che non ne faccio più parte. Ed è per questo che ho accettato il percorso di rifondazione intrapreso della società per il bene dell’Empoli. A mio avviso ancora più efficace sarebbe stato se questo fosse partito dalla dirigenza anziché dal campo (con tante persone dello staff da mandare a casa), epurandola di quelle figure non in grado di sopportare le responsabilità e le pressioni che un grande club come l’Empoli ha, soprattutto nei momenti difficili. Fra i valori che mi ha insegnato mio padre il primo è sicuramente il rispetto, così presente sulla bocca di tutti e nel cuore di pochi. Detto questo, ringrazio tutti i tifosi che mi sono sempre stati vicini e continueranno a farlo in futuro. Chiedo scusa a tutti quelli che ho deluso e che oggi mi puntano il dito. Qui lascio tutti gli amici, gli anni e i ricordi più belli della mia carriera. Porterò nel cuore Empoli e la sua tifoseria ovunque andrò. Avrei voluto abbracciarvi uno ad uno per ringraziarvi e per avermi fatto sentire sempre a casa, per avermi fatto sentire come uno dei vostri e avrei voluto festeggiare la mia ultima al Castellani con tutti voi, magari con in mano una pinta di birra come a Bologna”.
METTI MI PIACE SULLA NOSTRA NUOVA PAGINA FB>>>CLICCA QUI
LEGGI ANCHE DEL GRANDE GESTO DI SOLIDARIETA’ DI CATALDI>>>CLICCA QUI