È una rosa davvero extra large quella a disposizione della Lazio in questi giorni.
Ne fanno parte ben 35 giocatori, dei quali 26 partiti per il ritiro in Austria a Walschee e 9 invece rimasti a Formello per allenarsi agli ordini di Bianchini. Del gruppo che ha partecipato al ritiro di Auronzo di Cadore, sono rimasti fuori dalla spedizione nel Tirolo tre giocatori: Djordjevic, Kishna e Oikonomidis. Il serbo è ormai fuori dai piani di Inzaghi. Ha il contratto in scadenza nel 2018, e la Lazio conta di sistemarlo anche per liberare un posto da extracomunitario e far posto a Caicedo. In Austria Inzaghi gli ha preferito ancora il giovane Rossi, destinato comunque a partire per maturare e farsi le ossa. Quanto invece all’olandese, il suo addio sembra essere ormai sempre più vicino. Conteso da Verona e Benevento, certamente la prossima stagione non sarà in biancoceleste. Anche il giovane australiano non è riuscito a convincere Inzaghi, e quindi dopo il prestito in Danimarca, anche per lui si dovrà trovare presto una nuova sistemazione.
Il caso più discusso, però, è quello che riguarda Marchetti. Cui Inzaghi non sembra aver rinnovato la fiducia incondizionata concessa lo scorso anno, complici anche le sue precarie condizioni fisiche . L’estremo difensore biancoceleste è dunque ormai in cerca di una nuova sistemazione e spera di trovare al più presto una nuova squadra pronta a puntare su di lui. Non sembrano mancare invece le offerte a Mauricio, che, dopo essere stato vicino al Besiktas in Turchia, ha trovato alcuni estimatori in Russia. Intanto, in attesa di novità sul suo futuro, in accordo con la società ha deciso di allenarsi da solo. Da valutare anche Minala e Perea. Il primo, che non si sta allenando a Formello, ha l’allenatore della Salernitana Bollini che non vede l’ora di riaccoglierlo dopo i buoni sei mesi in granata dello scorso anno. Per il colombiano, invece, dopo il deludente prestito al Lugo, la società spera di chiudere presto col Leganes in Spagna. A completare il gruppone anche gli ex Primavera Filippini, Pollace, Dovidio e Tounkara, che non ce l’hanno fatta a superare la folta concorrenza.
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