Guardando la carriera di Ciro Immobile non ci si può che stupire che sia ancora alla Lazio. Prima di ora non gli era mai capitato di restare per due stagioni consecutive nello stesso club. L’attaccante napoletano è stato capace di cambiare addirittura nove squadre in sei anni, dal 2010 al 2016. A volte per cercare il rilancio, altre per trovare la consacrazione. Ha girato l’Italia tra serie B e serie A oltre a due viaggi all’estero. Dalla Juventus (dove è cresciuto) al Siena, dal Grosseto al Pescara di Zeman, dal Genoa al Torino, dal Borussia Dortmund al Siviglia fino ancora al Toro. Un girovagare infinito per un ragazzo che in fondo ha appena compiuto ventisette anni. Immobile non ha un carattere difficile, non ha cambiato per incompatibilità con gli ambienti ma per crescere. Ha abbandonato la Juve – rimanendo però di proprietà dei bianconeri – dopo un percorso eccellente con la Primavera. Poi se lo è preso Zeman, con il quale è esploso nel Pescara dove c’erano anche Verratti e Insigne. Come riporta Il Corriere della Sera ai laziali Immobile può ricordare un po’ Beppe Signori. Anche lui affermatosi con il boemo prima di vincere tre volte la classifica dei cannonieri con la Lazio. Ma Ciro è anche tra i pochi attaccanti a essere stato capocannoniere sia in A che in B. Un’impresa che nella Lazio è riuscita solo a due centravanti come Giorgio Chinaglia (1971-72) e Bruno Giordano (1982-83). La differenza è che loro hanno conquistato i titoli in biancoceleste, lui invece uno con il Pescara e uno con il Torino. Immobile è diventato trascinatore e leader della Lazio. Anche ad Auronzo si è calato nel ruolo difendendo Biglia dai tifosi che lo contestavano. È una figura così importante che qualcuno ha pensato persino a lui quando si è trattato di scegliere il nuovo capitano. Troppo breve il suo percorso laziale perché possa essere candidato per la fascia (candidati Lulic e Parolo). Immobile comunque sia è pronto a guidare la nuova Lazio con uno sguardo alla Nazionale. A settembre c’è la partita in Spagna che vale la qualificazione ai Mondiali del 2018. A fine stagione, a meno di sgradite sorprese, il viaggio in Russia. Ciro è un punto di riferimento anche per il commissario tecnico.
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