Renzo Garlaschelli è intervenuto sugli 88.100 di Elle Radio nella trasmissione Laziali On Air:
Cosa ti ha impressionato di più del lavoro di Simone Inzaghi?
“Ha saputo creare un grande gruppo ed ha fatto benissimo, ma nel calcio è importante soprattutto confermarsi. Sicuramente aver firmato un contratto triennale fa pensare a come il progetto con un tecnico, che comunque è ormai laziale da molto tempo, sia stato pianificato a lungo termine.
”
I casi Biglia, Keita e De Vrij tengono in stand by il mercato…
“E’ infatti presto per dare valutazioni sulla rosa, il mercato della Lazio per forza di cose gira intorno a questi tre giocatori e bisognerà vedere quale squadra avrà a disposizione il tecnico il 31 agosto.”
Quanto sarebbe importante continuare ad avere Keita in rosa e cosa implicherebbe però tenerlo con il contratto in scadenza? Con chi andrebbe sostituito se dovesse partire?
“Il Papu Gomez potrebbe essere la soluzione ideale. Keita inizialmente in questa stagione è stato utilizzato come carta negli ultimi minuti. Bisognerebbe capire quale potrebbe essere il suo sviluppo in base alle sue pretese: se vuole andare via a tutti i costi, è meglio fare un sacrificio ora piuttosto che vedere certe situazioni ripresentarsi in futuro, senza cercare aggiustamenti temporanei. L’anno scorso il suo inizio d’anno, tra capricci e comportamenti non irreprensibili, era stato difficile, ma nelle ultime otto-nove partite ha avuto un rendimento formidabile. Le motivazioni fanno la differenza, sarà importante tenere in squadra ragazzi che hanno voglia di fare.”
Per l’attaccante da affiancare a Ciro Immobile, meglio un giocatore simile al centravanti della Nazionale oppure serve un classico ariete d’area, molto potente fisicamente?
“Alla Lazio manca forse un attaccante capace di sbloccare le partite in un certo modo, al di là dei nomi punterei su un centravanti classico d’area di rigore, con tre competizioni da affrontare a Inzaghi potrebbe far comodo avere soluzioni tattiche diverse a disposizione.”
La Lazio sta iniziando a puntare sempre più sui giovani:
“Io mi auguro e spero di vedere molti giovani in prima squadra, ma la programmazione sarà fondamentale, i ragazzi per sbocciare hanno bisogno di tre-quattro anni. E’ chiaro però che con questa strategia l’anno prossimo non si può arrivare quarti: se si vuole una squadra di giovani cresciuti in biancazzurro, bisogna accettare i tempi lunghi dei programmi a lunga scadenza.”
Il calcio italiano discute sulle dichiarazioni di Carlo Tavecchio, che ha auspicato la lap-dance negli stadi…
“Questo toglierebbe attenzione alle partite! Di sicuro la lap-dance può essere considerata attività sociale, dopo una sconfitta può aiutare a tirare su il morale! Scherzi a parte, credo sia un po’ eccessivo, fermiamoci ai ristoranti.”
Il calciomercato per tutte le squadre di Serie A è in evoluzione: la Juventus potrebbe faticare per confermare la propria superiorità?
“La Juventus di sicuro dovrà lottare per confermarsi, ma parte già una struttura straordinariamente solida. C’è grande curiosità su Inter e Milan. Ma a mio avviso la squadra che deve fare meno per migliorarsi è il Napoli, a un passo dagli altissimi livelli. La squadra che invece secondo me pagherà maggiormente i tanti cambiamenti è la Roma: ha preso un allenatore molto bravo ma è abituato a lavorare coi giovani e bisognerà valutare dove potrà arrivare”.
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