Dopo le esperienze (per la verità, non troppo edificanti) in prestito nelle fila di Bari, Pro Vercelli, Cesena e poi Entella, adesso il sogno di Lorenzo Filippini è quello di tornare alla Lazio per rimanerci.
Con Inzaghi alla guida, sarebbe il massimo per il terzino ex Primavera porsi sulla scia del suo grande amico Lombardi, insieme al quale sta trascorrendo le vacanze in Madagascar: “Per un ragazzo i prestiti possono essere formativi, però non so quanto aiutino il calciatore: non è facile imporsi dove tendono a valorizzare i giovani di proprietà. Le colpe sono da condividere, potevo fare sicuramente di più. Non mollo, aspetto la mia occasione. La merito, prima o poi arriverà, magari come successo a Lombardi, lui stava peggio di me, giocava in Lega Pro, ha avuto un’opportunità e l’ha sfruttata alla grande”.
Poi su Inzaghi: “Gli faccio i complimenti per l’annata e per come ha preparato i derby. È una persona straordinaria, sa tenere un gruppo, ha una fame di calcio incredibile e la trasmette a tutti. Il mio obiettivo? Spero di essere aggregato per il ritiro di Auronzo, poi valuteremo con la società: non so se avrò una possibilità qui o se partirò di nuovo”.
Infine, spazio per un ricordo della finale scudetto Primavera vinta nel 2013 contro l’Atalanta di Conti, Caldara e Gagliardini: “Ci ripenso sempre. Li abbiamo sconfitti nettamente: ora loro vengono venduti a fior di milioni, noi non abbiamo avuto la stessa sorte. Ci vuole anche un pizzico di fortuna. Sono stati bravi, forse anche aiutati…”.
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