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Fascetti: “Lazio-Vicenza resterà sempre nel mio cuore”. E su Gomez…

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Eugenio Fascetti, ex allenatore della Lazio del “Meno 9”, ha rilasciato un’intervista a Elle Radio

Ecco le parole dell’ex allenatore della Lazio, Eugenio Fascetti a ElleRadio. Il mister ha iniziato parlando di Simone Inzaghi: “Inzaghi è andato sicuramente oltre le previsioni quest’anno. E’ andato benissimo. Bisognerà vedere che squadra avrà a disposizione per l’anno prossimo. Io temo che sarà peggiore ma il mister ha le spalle larghe per affrontare una stagione complicata, in cui torneranno a galla squadre importanti come Milan e Inter. Al momento la Lazio è immobile sul mercato, è difficile dare un giudizio. Per aumentare la competitività bisogna essere abituati a giocare due volte la settimana. Fare bene in tutte le competizioni non sarà facile, soprattutto a fronte di quelle che saranno le partenze di Biglia e Keita. Tenendo i giocatori più importanti e inserendo due-tre tasselli le ambizioni potrebbero essere importanti. Dopo la prima stagione con Pioli in panchina sono stati commessi degli errori che spero non si ripetano.

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Ha poi parlato del futuro della Lazio: “Non vedo Inzaghi come un manicheo, sa adattare la formazione a seconda delle esigenze. Difficile sarà trovare un elemento che offra le stesse garanzie tattiche di Biglia. Anche Keita nel girone di ritorno ha fatto sfracelli, ma la sua volontà è quella di andare via e andrà assecondata, ma le società devono mettere un freno ai capricci dei giocatori, non possono minacciare di andarsene tradendo anche economicamente le società che li hanno cresciuti. Gomez? Non credo che l’Atalanta lo regali. Sicuramente sarebbe un investimento importante ma vedo difficoltosa l’operazione di strapparlo all’Atalanta. Il giocatore sta bene a Bergamo, per convincerlo serve una proposta seria sotto tutti i punti di vista, pur considerando che l’ambiente romano è più prestigioso di quello di Bergamo.

Fascetti ha chiuso poi parlando di quel Lazio Vicenza di trent’anni fa: “Ricorderò per sempre Dal Bianco. Il loro portiere che parò l’impossibile. Per fortuna poi il bomber Fiorini ci mise una pezza. Poi ricordo gli spareggi, il gol in fuorigioco del Taranto ma anche i fantastici tifosi laziali. Il loro entusiasmo e l’esplosione di gioia finale. Il pubblico è ciò che conta nel calcio, vedere lo stadio vuoto fa tristezza.

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