Sabatino Durante, agente esperto di calcio sudamericano, si interroga sul processo mediatico che sta coinvolgendo Donnarumma e il suo procuratore. Il procuratore ci dà una lettura diversa della vicenda prendendo anche in considerazione il caso Keita.
Queste le dichiarazioni di Durante a Radio Olympia: “La colpa non è dei procuratori. La Lazio con Keita ha sbagliato a non rinnovare prima il contratto. Se la Lazio ha visto delle potenzialità nel ragazzo doveva rinnovare nel momento in cui ha più forza contrattuale. Mi sembra poi che la Lazio è recidiva: è successo con Zarate, con lo stesso Pandev. Se io procuratore ho la possibilità di portare il giocatore al Real Madrid lo faccio. Il coltello dalla parte del manico non deve passare mai al giocatore: se accade la società ha sbagliato qualcosa. Nel calcio devi essere uno squalo altrimenti ti fagocita. Pandev quando era alla Lazio era sotto la mia procura. Ho dei fax del presidente Lotito in cui mi diceva che voleva rinnovare alle mie condizioni. Quando arrivavo all’incontro il rinnovo non avveniva. Se io ho perso Pandev è perché altri procuratori lo hanno convinto che io fossi un incapace. Chi è più furbo vince di più in questo mondo”.
L’ACCUSA AL CALCIO ITALIANO
“Se il calcio italiano ha problemi non colpa dei procuratori che sono l’anello debole del sistema. La colpa è di quei dirigenti che non fanno bene il loro lavoro: non sanno vendere i diritti televisivi all’estero. Anche la stampa è connivente: il giornalista dovrebbe dare la notizia e invece con Donnarumma leggo dei titoli del tipo “Gigio ripensaci”, “Gigio rimani”. Questa non è informazione. Dovrebbero scrivere Donnarumma rimane in silenzio, questo e niente più”.
CASO KEITA
“Keita va alla Juventus a parametro zero. Non conosco la situazione ma questa è la mia opinione. Considerate che io vivo in Brasile quindi posso sbagliarmi”.
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