Cristiano Sandri, fratello di Gabriele ucciso in un autogrill dall’agente di polizia Spaccarotella, è intervenuto alla Voce della Nord. Importanti le sue parole sulla Lazio e il suo decidere di tornare allo stadio a tifare la sua squadra.
Queste le parole di Cristiano Sandri: “Quest’anno è stata una bellissima soddisfazione perché è coinciso anche con l’esordio di mio figlio allo stadio. Siamo stati in Tevere, lui con il suo cucciolone. Poi ha potuto assistere a quel bellissimo spettacolo che è stata la finale di Coppa Italia direttamente in Curva Nord. E’ stato contentissimo, è voluto rimanere per tutto il tempo. Abbiamo fatto anche più di quello che ci aspettavamo. Abbiamo raggiunto l’obiettivo che ci eravamo prefissati, l’Europa League, e abbiamo vinto i derby che contavano. Credo che ogni tifoso può essere contento e ci aspettiamo sempre di più l’anno prossimo”.
RICORDI D’INFANZIA
“Ho fatto la mia prima trasferta a Pisa, ero piccolissimo mi ci portò mio padre. Non ricordo nemmeno se fosse campionato o Coppa Italia o addirittura un’amichevole: l’unica cosa che ricordo l’impianto di illuminazione dello stadio (ride, ndr). La prima in casa ricordo Manfredonia, Spinozzi, Giordano e Laudrup”.
RITORNO ALLO STADIO
Poi ancora sulla sua decisione di tornare allo stadio: “Essere tifoso è una passione che è difficilmente contenibile, anche io sono andato contro delle mie remore personali. La curva ha fatto un ottimo lavoro: ha ricreato lo spirito giusto allo stadio. Il connubio tra squadra e tifosi è stato perfetto. Noi abbiamo fatto il nostro: adesso ci aspettiamo che la società faccia altrettanto per noi. Stavamo su una china pericolosissima di disaffezione: non si poteva continuare così. Dopo la partita a San Siro contro il Milan, ho fatto subito l’abbonamento a Gabriele e io sono tornato allo stadio. Devo dire che mio figlio insieme ad alcuni miei amici mi hanno fatto superare un’iniziale difficoltà emotiva a tornare sugli spalti”.
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