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Cagni: “Inzaghi si è meritato il rinnovo sul campo”. Poi sulle parole di Martusciello…

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Intervenuto ai microfoni di Radio Incontro Olympia, Gigi Cagni ha commentato il rinnovo di Inzaghi con la Lazio e il prossimo approdo di Di Francesco sulla panchina della Roma.

Simone si è guadagnato la conferma sul campo. Tutti lo aspettavamo dopo il primo approccio in quelle sette partite. Di Francesco è giovane ma è molto più esperto, ha vinto un campionato di B. Secondo me sarebbe il tecnico migliore per la Roma. Solo gli italiani, secondo me, sono i più adatti a fare il campionato italiano. Mourinho lo dice sempre, ha imparato qui l’aspetto tecnico-tattico completando tutte le sue grandi qualità“.

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Poi sulle garanzie tecniche, rinforzi e rinnovi, richieste dal piacentino per essere competitivi anche in Europa: “Se Simone ha firmato avrà avuto delle garanzie di un certo tipo. Qualche sacrificio la Lazio dovrà farlo. Negli ultimi dieci anni si è sbagliato poco e continuerà così. Loro avranno già pensato ai sostituti, la storia parla per loro. 3-4-1-2 con Felipe Anderson? Parlare adesso di moduli è prematuro. Anderson secondo me può giocare ovunque, da metà campo in avanti, anche se la sua parte difensiva la deve fare per almeno 30 metri. Andando più indietro vengono meno le sue qualità. Potrebbe fare anche il trequartista perché devi avere le misure e la sensibilità nell’ultimo passaggio“.

Un commento anche sulle parole di Martusciello riguardo la retrocessione dell’Empoli: “Dichiarazioni gravi contro la Lazio. Dimostra che l’allenatore ha peccato di maturità intellettuale. Bisogna sempre accettare il verdetto del campo. La Lazio con il Crotone ha fatto la partita che doveva fare. Non puoi pretendere sempre motivazioni enormi. C’era stato anche un dispendio energetico importante. Non può parlare uno che non vince a Palermo dopo aver fatto risultati a Milano e Firenze. Si renderà conto oggi di aver sbagliato“.

Infine, due parole sulla sua decisione di lasciare il Brescia, squadra che ha condotto alla salvezza in questa stagione: “Non sarò più a Brescia. È stata una cosa ponderata, ho fatto il mio lavoro al meglio. Le motivazioni erano due: dimostrare il mio valore a me stesso e a chi ci descrive come allenatori vecchi. L’altra quella del cuore“.

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