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Liverani: “Lazio, ecco cosa serve per alzare l’asticella”. E sul futuro di Inzaghi…

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Per parlare del momento della Lazio, dalla finale di Coppa Italia persa contro la Juventus agli ultimi due impegni di campionato contro Inter Crotone, è intervenuto, ai microfoni di Radio Incontro Olympia, Fabio Liverani.

Sono partite fatte da episodi. Quando tu giochi con la Juventus arrabbiata per aver perso una gara importante, difficilmente ti ritrovi un avversario che sbaglia l’approccio. Hai preso il palo, loro alla seconda volta il gol, alla terza il raddoppio. Lì la gara era finita, a prescindere da un possesso palla più alto nella ripresa. Inzaghi l’aveva preparata cercando di tenerla in bilico almeno per 45 minuti con le ripartenze, inserendo poi l’arma Felipe Anderson nella ripresa. Il gol preso quasi subito ha cambiato le cose. La Juventus te l’ha permesso con Keita subito e basta. Trovando la rete è mancata la profondità e i tre dietro dei bianconeri hanno l’esperienza per capire le caratteristiche degli avversari“.

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Poi, sul futuro del tecnico biancoceleste: “Ripartirà dalla Lazio. Ha fatto cose straordinarie partendo dal caos Bielsa. Ha dato entusiasmo e qualità alla squadra. È un allenatore legato a questa gestione da sempre e credo ci sarà un giusto riconoscimento. Io? Sono in scadenza al 30 giugno. La mia priorità è la Ternana. Credo non ci sia problema nel continuare insieme. Bisogna solo incontrarsi per vedere se tutto collima“.

Un commento poi sulla scenografia della Nord in Finale: “Qualcosa di straordinario. Hanno riportato grande tifo. Un’opera degna della finale. I tifosi hanno dato un segnale forte che speriamo possa mantenersi durante tutto il prossimo anno“.

Sul mercato: “Strakosha ha avuto una crescita esponenziale. Da quando ha iniziato, a prescindere dalla Juventus, non ha fatto rimpiangere Marchetti. Devo dire che Grigioni, che conosco, è molto bravo, e abbia sicuramente contribuito. Per la prossima stagione conta lo stimolo dei giocatori e il budget. Se si vuole alzare l’asticella bisognerebbe mantenere la rosa attuale o comunque i top e prendere qualcuno che possa farti rimanere fra le grandi. Il quarto posto del prossimo anno vale la Champions League, però torneranno in auge l’Inter e il Milan“.

Infine, sulla salvezza raggiunta con la Ternana: “L’entusiasmo rimarrà ancora un po’ visto che non ci sono impegni ufficiali. La prossima settimana faremo ancora qualcosa per festeggiare insieme alla gente dopo tanta sofferenza. Ci sono dei punti fondamentali in questa cavalcata. La parola ‘miracolo’ la lasciamo per altri ambiti. Possiamo parlare di grande impresa calcistica. I primi giorni l’impatto è stato molto psicologico più che tattico e tecnico. I ragazzi erano veramente a terra, non avevano stimoli, non avevano speranze. Sembravano aver chiuso il campionato con due mesi e mezzo di anticipo. Io gli ho fatto capire che sarebbero stati due mesi e mezzo terribili pensandola così. In quel momento, il 6 marzo, forse stavano messe peggio solo il Pescara e il Palermo in Serie A. La risalita è stata durissima, insidiosa, visto che certe volte anche il pareggio era un bicchiere mezzo vuoto“.

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