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CRONACA LAZIO INTER – L’arbitro Di Bello e le poche motivazioni mandano KO i biancocelesti

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Ultima stagionale in casa per i biancocelesti. All’Olimpico sfida all’Inter dell’ex candreva. Inzaghi fa esordire Vargic in porta, causa influenza di Strakosha. Luis Alberto nel centrocampo a 5. Keita, Immobile e Felipe tutti in campo

KEITA LA SBLOCCA, POI IL SUICIDIO

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lassica partita di fine stagione dove le motivazioni iniziano a mancare. Il ritmo è blando. La Lazio si sveglia solo grazie ad una fiammata di Felipe Anderson. Il brasiliano va via a Murillo che lo stende in are adi rigore. Dal dischetto keita sigla il goal dell’1-0 (16esimo centro personale). Poi il buio. I biancocelesti si addormentano e subiscono la doppia rimonta nerazzurra. Al minuto 31 Andreolli infila di testa dagli sviluppi di un calcio d’angolo. Al minuto 37 goffo autogoal di Hoedt che in scivolata deposita dietro Vargic un innocuo pallone che era indirizzato tra le braccia del portiere. 1-2 all’intervallo.

L’ARBITRO DI BELLO SALE IN CATTEDRA

Nella ripresa il protagonista assoluto è l’arbitro Di Bello. Forse il primo caldo ha tolto lucidità al fischietto. Così arriva l’ammonizione ad Hoedt al minuto 46 (era diffidato). Immobile colpisce la traversa al minuto 57. Basta subentra a de Vrij ma nel giro di pochi minuti la svolta del match. Primo giallo a Keita per fallo su Candreva. Poi secondo giallo per presunta simulazione. Il replay invece dimostra che era rigore sul senegalese, che invece viene espulso. Siamo al minuto 66. Nel frattempo viene ammonito anche Lulic. Poi Eder fa 1-3 con un tap-in sotto porta al minuto 74. Lulic espulso al minuto 77 per doppio giallo. Ammonito qualche minuto più tardi anche Lombardi. Inzaghi amareggiato si sbraccia inutilmente. Lazio già con la testa in vacanza.

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