Spacciati a chi? Se la Juventus sogna il Triplete, la Lazio medita lo sgambetto. Difficile, vista forma e forza dimostrata in questa stagione dai bianconeri, ma in casa biancoceleste nessuno si dà per vinto. Da Simone Inzaghi in giù si pensa alla trasferta in casa viola di domani. «Pensiamo partita dopo partita, ora c’è la Fiorentina», ha detto Lulic.
TESTA GIA’ ALL’OLIMPICO
Ma la testa di tutti è già alla finale di Coppa Italia contro la squadra torinese di mercoledì prossimo. Dal tecnico ai giocatori, nessuno vuole fare da agnello sacrificale nella marcia bianconera. Buffon e compagni sono avvisati. La Lazio in questo momento gioca un calcio prolifico e spettacolare, ha segnato 18 gol nelle ultime cinque gare e Inzaghi conta sulla voglia di un gruppo in costante crescita. Sia dal punto di vista fisico che da quello emozionale. Tutti i biancocelesti stanno facendo bene ma due di loro stanno facendo la differenza.
IMMOBILE E KEITA
L’attaccante napoletano vuole continuare a stupire a suon di record (una rete ancora e supererà il suo primato personale di 22 gol segnati in una stagione). Il senegalese per dimostrare di valere una grande, su tutte la stessa Juve che ci sta facendo un pensierino. Ma soprattutto, i due non hanno mai vinto contro i bianconeri in carriera. Basta per credere di poter cambiare la storia? Immobile dice: «Sono contento per la Juve in finale di Champions. Sarà difficile da battere ma cercheremo di metterli in difficoltà nei loro punti deboli. Serve la partita perfetta». Entusiasmo che contagia anche Keita, 14 reti in campionato, 6 delle quali nelle ultime tre gare tra cui il derby: «Sto facendo bene nella mia carriera, segnare al derby conta tanto, lo sappiamo com’è. Tutti i gol sono uguali ma quello segnato al derby è speciale». Una rete alla Juve in finale lo sarebbe anche di più.
IN CAMPO PER LA STORIA
Secondo Inzaghi «il prossimo anno devono rimanere tutti, da Keita a chi ha giocato poche partite», perché la forza di quest’anno è stata «il gruppo». Il tecnico ha sempre riconosciuto la superiorità dei bianconeri ma anche che non è mai partito sconfitto perché non fa parte del suo carattere. Proverà con la tattica a imbrigliare i bianconeri, facendo leva sul 3-5-2 che ha già ingabbiato più volte Spalletti. L’occasione è ghiotta, di quelle da grande pubblico. L’ultimo successo biancoceleste è del 2013, in semifinale di Coppa Italia. Dopodiché 12 vittorie a zero per i bianconeri tra campionato, Coppa Italia e Supercoppa. 17-1 il conto delle reti segnate. Come scrive TuttoSport, questo è il momento giusto per provare a cambiare la storia. Mai come adesso la Lazio sente che ce la può fare.