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Duro attacco del presidente del Cesena Lugaresi all'”amico” Lotito

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La Serie B è ancora alla ricerca del presidente di Lega. Il primo a farsi sentire è Giorgio Lugaresi, il presidente del Cesena. E Io ha fatto inviando una lettera ai ventuno colleghi. «Sono riflessioni e spunti perché con la presidenza di Andrea Abodi si era intrapreso un cammino giusto. Ciò che non vedo con le candidature di Claudio Lotito e Salvatore Gualtiero. Non voterò nessuno dei due. Il primo, che è un amico capace, ha partorito solo un foglietto come programma. Dal secondo mi aspettavo più concretezza».

LA PROSSIMA ASSEMBLEA

Come riporta La Gazzetta dello Sport la situazione resta bloccata anche se il 9 è prevista un’altra assemblea elettiva. «Alla quale non parteciperò – ha aggiunto Lugaresi –. Lotito è un elemento di divisione, non di unione, entra a gamba tesa. E’ giunto il momento di mettere un po’ di ordine. Claudio parla tanto, ma le parole le porta via il vento. Le nostre società meritano rispetto. Scambiando una promozione (da 3 a 2, ndr) con 30 milioni di paracadute diventeremmo un ramo secco. La visione di Lotito non corrisponde a quella della B. Lui tiene molto al posto in Consiglio federale, ma l’obiettivo di un presidente di Lega non può essere questo. Pensa che la nostra struttura debba essere ridimensionata. Io credo che invece vada potenziata perché abbiamo margini di miglioramento. E poi i rapporti tra lui e la A non darebbero frutti, non sarebbe utile alla causa».

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LE ASPETTATIVE DEL PRESIDENTE DEL CESENA

Lugaresi si aspettava una tappa intermedia tra le valutazioni e la prossima assemblea elettiva. «Ne bastava una ordinaria la settimana prossima e quella elettiva a giugno con il nuovo organico della B al completo. Che senso ha eleggere un presidente con 7 società che lasceranno la categoria e altre 7 che arriveranno? Penserei prima a riformare lo statuto, togliendo il conflitto d’interessi per cui un presidente di un club non possa fare quello di Lega. Serve un eletto con almeno 16-17 voti, non può bastare la maggioranza assoluta. Va cambiato anche questo aspetto. Non avrei mai diviso la A dalla B. La prossima assemblea se non raggiungerà il numero legale sarà il fallimento di questo modo di operare. Il presidente del futuro dovrà avere un profilo elevato di moralità, possedere credibilità e un’ottima reputazione oltre ad avere legami con la A e i vertici dello sport italiano. Se sbagliamo, perderemo 4 anni».

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