Giovanni Stroppa, ex giocatore anche della Lazio, racconta la sua esperienza alla guida del Foggia fino alla promozione in Serie B. Il tecnico elogia poi Simone Inzaghi, amico e suo ex compagno ai tempi del Piacenza.
Queste le dichiarazioni di Stroppa a Radio Olympia: “Foggia è stata una grandissima responsabilità perchè le gesta del calciatore vengono cancellate presto senza i risultati. E’ stata una stagione nata nelle difficoltà: sono subentrato ad agosto con una squadra già costruita. Il percorso è stato esaltante, una grandissima soddisfazione. Abbiamo avuto il miglior attacco e la miglior difesa. Zeman è stato un maestro della fase offensiva. Sacchi e Capello specialisti invece della fase difensiva. Essere stato allenato da quest maestri ha costruito il mio bagaglio tecnico. La Lega Pro non offre un calcio sparagnino: si cerca il risultato attraverso il gioco. Nel campionato siamo state quattro o cinque a contenderci il primato. Poi il Foggia ha cambiato passo e ha creato dietro il vuoto. Anche al Lecce e alla Juve Stabia va fatto un elogio perchè hanno fatto un ottimo campionato. Il girone C (squadre centro meridionali) è molto più competitivo: squadre fisiche, ambienti caldi e questo ci da ancora più soddisfazione. Sono contento di allenare in qualsasi categoria. A giugno scade il contratto ma la mia priorità è parlare con la società per continuare questo percorso insieme. Non voglio dimenticare che facciamo ogni domenica 18000 spettatori. E’ una piazza importante che ti dà tante soddisfazioni”.
INZAGHI
“Inzaghi è mio amico e mio ex compagno. Voglio fargli i complimenti per il lavoro fatto conoscendo la piazza di Roma che è difficile. A Piacenza, dove siamo stati compagni, lo abbiamo fatto crescere fino alla Lazio stellare di Cragnotti. Ci sono delle analogie tra me e lui. Siam stati da ragazzi dei guasconi e nessun si aspettava che potessimo fare gli allenatori. Lui ha fatto un ottimo percorso in primavera e già da giocatore conosceva tutti i calciatori di tutte le categorie”.
GIOCATORI E PROSPETTIVE FUTURE DELLA LAZIO
“A me è sempre piaciuto il primo Felipe Anderson, quello con Pioli. Faceva sempre la differenza quando toccava palla ma l’anno scorso non si è ripetuto. Anche Immobile è un grande giocatore ma questo non lo scopro io. Keita è giovane e ha vissuto già alterne vicissitudini di mercato ma poi è rimasto: vedrermo poi il suo futuro. Lazio e Atalanta sono favorite per quarto e quinto posto. Non credo che le altre possano scalare posizioni. Milan e Inter sono incappate in due sconfitte inaspettate. L’Inter ha perso la sua identità. Le milanesi hanno perso continuità”.
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