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La pena inflitta ai tredici tifosi della Roma fa giurisprudenza: primo caso in Italia

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Questa mattina è stata eseguita un’ordinanza applicativa di misura cautelare da parte del Tribunale di Roma nei confronti di tredici sostenitori della Roma per fatti risalenti a circa due anni fa. Ai ragazzi, già destinatari di Daspo, è stato vietato di allontanarsi dal comune di Roma. E fino a qui, a livello cautelare, niente di nuovo. Anche se lascia perplessi l’opportunità di un simile provvedimento due anni dopo i fatti contestati.

PRIMA VOLTA IN ITALIA

La cosa sorprendente è che, oltre al divieto di allontanarsi dal comune di residenza, i ragazzi dovranno permanere all’interno delle loro abitazioni per tutte le 24 ore dei giorni in cui la Roma è impegnata in competizioni calcistiche. E’ la prima volta che in Italia viene applicato un simile provvedimento. Praticamente ogni volta che gioca la Roma i ragazzi sconteranno un giorno agli arresti domiciliari! La repressione si dota di strumenti sempre più invasivi, sproporzionati e estranei a qualsiasi contesto giuridico. A nulla è valso il fatto che tutti i ragazzi fossero già destinatari di Daspo per gli stessi fatti.

UNA SITUAZIONE PARADOSSALE

Le autorità competenti hanno ritenuto di dover ulteriormente (e in maniera illogica) inasprire la libertà di alcuni giovani ragazzi, peraltro incensurati, già limitata dal Daspo. Quindi oggi a Roma 13 ragazzi possono vantare lo score di ben tre misure restrittive: obbligo di dimora, domiciliari quando gioca la propria squadra di calcio e Daspo. Una situazione paradossale in cui è evidente il disamore nei confronti di questo sport. Nello specifico per questi 13 ragazzi che hanno dedicato energie, tempo e denaro per la propria passione. E, come riportato da PrimatoNazionale.it, da oggi costretti a tifare contro la propria squadra. Infatti ogni partita della Roma sarà un giorno in più di domiciliari.

REPRESSIONE SENZA PRECEDENTI

Questa repressione è sintomatica di una linea di pensiero secondo la quale il nemico della società civile è l’ultras. Evidentemente oggi una qualsiasi forma di appartenenza sia essa a una squadra, a una città, a una nazione è considerata una minaccia per le istituzioni. Ogni raggruppamento umano che fa dell’appartenenza e dell’esuberanza la propria cifra viene punito sempre più severamente. Anche forzando i principi cardine del nostro Ordinamento giuridico.

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