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Anche il Presidente Claudio Lotito alla Fondazione Santa Lucia

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Alla Fondazione Santa Lucia era presente anche il presidente Claudio Lotito. Il numero uno della Lazio, come riportato dal sito biancoceleste, è intervenuto ai microfoni della Sala Congressi dell’Auditorium.

LE PAROLE DEL PRESIDENTE

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“Ci tenevo ad essere presente perché la Lazio deve essere vicino ai più deboli. Tutte le iniziative che noi abbiamo intrapreso sono sempre state finalizzate a tutelare le persone che sono state meno fortunate. Con il calcio, che ha un grande potere mediatico, si possono attenzionare tante persone a delle problematiche che, a causa di un nostro atteggiamento egoistico quotidiano dimentichiamo. Ritengo che il calcio sia portatore di una serie di valori fondamentali, che sono i valori fondanti della società civile, che sono il superamento degli staccati di carattere sociale, culturale, economico, razziale e fisico. Sicuramente attraverso queste iniziative possono essere valorizzate e creare pari dignità all’interno della società civile, dove ognuno esprime e alla quale ognuno dà il proprio contributo, anche se apparentemente può sembrare svantaggiato, di riflessione su determinati temi che, viceversa, nessuno di noi sottoporrebbe all’attenzione. Ritengo che si possano creare sinergie che sono fondamentali. Il calcio porta anche un sorriso, va a spingere persone che in momenti di difficoltà possono trovare risorse inaspettate per poter superare quest’ultime attraverso la condivisione ed il supporto dei propri beniamini che scendono e combattono in campo per questi valori. Sono temi ai quali sono molto sensibile.

Questa è una struttura d’eccellenza che consente a tante persone di poter recuperare la propria abilità e di potersi confrontare in modo diverso rispetto a quelle che sono le aspettative di un trauma e di una situazione drammatica. Ci sono persone che subiscono per i problemi della vita delle situazioni negative che potrebbero mortificare anche l’entusiasmo dell’individuo di recuperare la voglia di vivere e combattere. Attraverso il calcio noi dobbiamo creare un’energia diversa, la voglia, come succede sul campo da parte dei giocatori, di combattere per questi ideali. Per dargli una spinta in più, per regalargli un sorriso. Tempo fa sono andato in un contesto di persone altamente handicappate e attraverso la nostra presenza abbiamo riportato un sorriso e la voglia di combattere sui disagi quotidiani, sulle problematiche quotidiane e questo vuol dire mettere a servizio della collettività non solo il risultato sportivo ed economico della squadra, ma anche dare a tutti la possibilità di identificarsi in quei valori e nella voglia di combattere una situazione statica e trasformarla in una situazione dinamica e di crescita, di miglioramento, di voglia di esserci al di là di quella che è la propria posizione. Dobbiamo in questa maniera creare una sinergia continua con la struttura per favorire e dare la possibilità a delle persone di poter assistere alla squadra. Murgia viene dal settore giovanile e dimostra che attraverso il lavoro e la voglia di cimentarsi riesce a crescere. Felipe Anderson invece viene da fuori e ha imparato da subito a leggere il linguaggio dell’amore e della solidarietà. È sempre presente in tutte le manifestazioni. La mia presenza qui testimonia e dà certezza di un rapporto continuativo con la struttura e con le persone. Mi auguro che quest’ultime siano sempre diverse. Vorrebbe dire che tanta gente è stata riabilitata e ha avuto la possibilità di mettersi alle spalle i momenti difficili. Mi auguro, inoltre, di costruire un percorso utile per riacquistare la propria condizione fisica. Credetemi, non solo i farmaci, ma anche la spinta emotiva e psicologica può essere utile per migliorare il proprio stato di salute”.

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