Nel pre partita di Lazio-Palermo, Arturo Diaconale, Responsabile della Comunicazione biancoceleste, ha voluto spiegare ancora una volta la sua idea circa gli episodi arbitrali in Genoa-Lazio (ve lo abbiamo raccontato qui).
Diaconale è intervenuto alla trasmissione Meeting su Teleroma 56: “Sono contento che Ausilio, nonostante la successiva delusione dovuta alla sconfitta dell’Inter contro la Fiorentina, abbia trovato il tempo ed il modo di sorridere di fronte alle mie dichiarazioni post Genoa-Lazio. Io non ho bisogno di pubblicità… Le mia parole non volevano essere un’accusa, ma solo una difesa della regolarità del campionato e soprattutto della Lazio e dei suoi tifosi, autori tutti insieme di una stagione avvincente che ancora può regalare ulteriori soddisfazioni. Il lavoro di Inzaghi, dei giocatori, è sotto gli occhi di tutti, e merita di essere premiato dai risultati del campo. La società ed i sostenitori biancocelesti stanno facendo il resto, componendo un binomio indissolubile, unito, quindi pressochè perfetto. Per questo, il mio pensiero era rivolto ai verdetti che deve produrre il rettangolo di gioco, senza se possibile essere determinati da errori arbitrali frutto di direzioni di gara condizionate dalla classica e cosiddetta sudditanza psicologica dei fischietti italiani stessi. Tuttavia, aspetto Ausilio allo stadio Olimpico per Lazio-Inter del 21 maggio per salutarlo…”.
CAPITOLO INZAGHI
Inzaghi? E’ il futuro della Lazio! Crescerà a Roma, si affermerà qui, poi in futuro, magari già il prossimo anno a quest’ora, sicuramente le grandi squadre si accorgeranno di lui…”.
LAZIO-PALERMO E SPALLETTI
La chiusura sulla sfida al Palermo e su Spalletti: “Inzaghi rispetta tutte le avversarie e così anche il Palermo. Non si deve archiviare la partita prima di giocarla. Immobile stanco? Credo che è un ragazzo talmente generoso che è pronto a fare le ultime partite con la stessa rabbia agonistica di sempre. Per lui è stato un campionato di riscatto, veniva considerato quasi perso: l’annata è stata importante sia in chiave Lazio che nazionale. Spalletti è un bell’allenatore, se mantiene il secondo posto non gli si può rimproverare nulla, ha fatto un campionato d’eccellenza tutto l’anno. C’è una fibrillazione alimentata dal tecnico stesso dicendo che se non avesse vinto se ne sarebbe andato. Non credo si riferisse al campionato, ma all’Europa League”.
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