Dopo l’ottenimento del passaggio del turno contro la Roma l’euforia tra i tifosi della Lazio è alle stelle. Riprende il campionato, la squadra di Inzaghi affronta il Napoli e un muro biancoceleste colora gli spalti come non si vedeva da tempo.
La Curva Nord è piena. Già era presente martedì nel derby con i giallorossi. Dopo anni di divisioni e malumori finalmente una sola voce: “Forza Lazio, non mollare, facci un gol!”. Un unico coro per intonare incitamenti nonostante il passivo di 0-1. Bandiere e sciarpe a sventolare per “non mollare mai”. Neppure il raddoppio di Insigne spenge la Nord perchè è proprio nelle difficoltà che si sentono i tifosi. Bastano le poche conclusioni di Felipe Anderson e Keita per accendere gli animi dei tifosi. Il tifo aumenta. Il pubblico diventa il dodicesimo uomo in campo. La stanchezza frena gli uomini di Inzaghi ma non i tifosi. Il risultato è già scritto ma poco importa. Cantare e sostenere la propria squadra è l’unico obiettivo. Al triplice fischio finale il risultato è impietoso. La Lazio piegata e sconfitta. Nell’aria c’è rammarico per l’occasione sfumata ma anche la consapevolezza che la Curva non lascerà mai sola la propria squadra: “perchè il coro che famo tutti quanti insieme dice Lazio sei grande, te volemo bene!”.