Il mister della Lazio Primavera, Andrea Bonatti, è intervenuto sulle frequenze di Lazio Style Radio. Nella sua lunga intervista ha parlato della stagione della squadra e dei suoi ragazzi, delle final eirght, e dell’impegno di domani contro il Milan.
LA STAGIONE
“Nella squadra ci sono calciatori più umili che sarebbero portati a dare spazio ai compagni, altri che, essendo più egocentrici, preferirebbero mettere in campo loro stessi. Questo campionato ha troppe pause e quest’ultime sono devastanti per la costanza della concentrazione. Abbiamo faticato nelle prime gare disputate dopo le pause e, per questo, ho responsabilizzato i ragazzi attraverso nuovi sistemi. Ho sfruttato dei momenti per coinvolgerli nel ruolo di conduttori, ottenendo risultati che ci hanno dato spunti di riflessione per osservare la coesione del gruppo, quest’ultima valutata attraverso i feedback dei compagni. Abbiamo avuto modo di valutare il nostro processo di crescita sotto tutti gli aspetti”.
MALEDETTE PAUSE…
“Dopo la prima pausa abbiamo pareggiato per 3-3 contro la Sampdoria, pareggiando all’ultimo minuto, ma avevamo già giocato in Coppa Italia. Nella seconda sosta abbiamo pareggiato con il Vincenza, nella terza abbiamo pareggiato con il Cesena per 3-3 e, nella quarta, essendo reduci dalla sconfitta con la Roma, abbiamo vinto grazie alle giuste motivazioni. Dopo l’ultima pausa abbiamo perso con la Fiorentina, anche se la gara è stata condizionata da alcuni episodi. La gara di domani è un banco di prova importantissimo per capire se siamo maturati. Le finali si giocheranno dopo due settimane di stop, per questo, domani dovremo rispondere positivamente per dimostrare di essere pronti per le Final Eight”.
I RAGAZZI DI BONATTI
“I ragazzi hanno stati d’animo estremamente volubili e stati di forma variabili nel tempo. È difficile fare previsioni certe. L’entusiasmo che abbiamo, dovuto alla qualificazione anticipata, ci dà l’opportunità di approcciarci allo stesso tempo con umiltà e sicurezza. Il segreto è poter usufruire della spensieratezza dei giovani e dell’umiltà delle persone più esperte: è la cosa più difficile. Il giovane è spavaldo e tende a perdere l’umiltà, mentre il più esperto perde la voglia di rischiare a seguito degli eventi che si manifestano. Avere un buon connubio tra queste due caratteristiche – continua Bonatti – penso sia il segreto del successo. I ragazzi sono molto giovani e hanno di fronte a loro un percorso non delineato che può essere condizionato positivamente dal termine di questa stagione. Io non ho, comunque, mai la pancia piena”.
L’IMPORTANZA DEL GRUPPO
“In un gruppo ci sono dinamiche ben precise. Ci sono ruoli presi da diverse persone; i condizionamenti esterni intaccano l’egoismo di ogni individuo. Il gruppo giovane guarda più verso sé che verso il gruppo. È compito di chi gestisce la squadra far capire che il rendimento del gruppo può influenzare quello del singolo. Lo sviluppo del gioco è, inoltre, facilitato quando c’è un buon rapporto tra i giocatori. Domani mi aspetto una gara nella quale il Milan vorrà mettere in mostra le proprie qualità tecniche. Noi dovremo occupare bene lo spazio ed attaccare gli spazi che ci concederanno: la qualità delle nostre ripartenze e della nostra fase di non possesso dovranno fare la differenza. I ragazzi stanno bene e sono contento di poter convocare tutti. Mancheranno solo Portanova e Petro che sono con le rispettive nazionali. Ho le scelte chiare in testa e mi auguro che siano quelle giuste”.
CAPITOLO NAZIONALI
“Per il Club, per il ragazzo e per il mister, le convocazioni delle Nazionali rappresentano un premio al lavoro svolto – spiega Bonatti – ma allo stesso tempo si perde un percorso di crescita relativo all’orientamento tattico adottato con il gruppo. Con Portanova è successo spesso, perché la Nazionale Italiana Under 17 farà l’Europeo. È stato, però gestito nel miglior modo possibile da noi e dalla Federazione. La Lazio è uno dei più grandi esempi in Italia per la valorizzazione del proprio vivaio. Inzaghi lo ha fatto con ottimi risultati: questo dev’essere motivo di grande concentrazione per far bene. Sappiamo di poter essere valutati per quello che facciamo. Una delle più grandi soddisfazioni che ho è vedere i nostri avversari sconfitti amareggiati”.
FINAL EIGHT
“Nelle Final Eight saranno i dettagli a fare la differenza. Conta però il percorso svolto: se quest’ultimo è giusto, si hanno più possibilità di passaggio nei turni. Se si guarda troppo al futuro, si hanno poche possibilità di andare avanti. Nelle gare d’allenamento ho ricevuto diverse indicazioni: la tattica è sempre sovrana. Gli sviluppi e l’efficacia del gioco stesso sono ridimensionati in un calcio libero. Per questo credo in un calcio organizzato, le due fasi regolano le singole e questi test mi sono serviti per dimostrare al gruppo perché sono attento ad ogni singolo smarcamento”.
L’IMPORTANZA DEL…FERSINI
“Se una persona è umile, cresce di conseguenza. L’esperienza è determinante per la crescita. Mi reputo umile e sono cresciuto molto. Mi auguro di maturare ogni anno sempre di più. L’unico rammarico che ho è di non aver giocato la prima giornata casalinga di campionato al Fersini: è l’unica gara gara giocata in casa che abbiamo perso. Domani giocheremo l’ultima partita casalinga del campionato”.
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