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La rivincita dell’olandese Wesley Hoedt: dalla polvere all’altare

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I malumori di inizio stagione sembrano essere scomparsi. Il centrale olandese Wesley Hoedt si gode il momento magico. Non solo titolare nella Lazio ma anche la sua prima convocazione con l’Olanda maggiore. E’ diventato uno dei protagonisti della stagione biancoceleste. Ha dovuto pazientare ma alla fine è stato premiato.

Il merito è in gran parte anche di Simone Inzaghi. Il tecnico biancoceleste è stato bravo a gestirlo e soprattutto a fargli capire che nella Lazio non esistono titolari fissi. Tutto ha avuto inizio dalla gara pareggiata a Napoli. Il muso lungo dell’olandese per essere rimasto in panchina per tutta la partita non fece piacere al tecnico. Tanto che, dopo l’immediato faccia a faccia al San Paolo, decise di relegarlo in panchina. Otto partite, inframezzate da una sola gara giocata, che hanno fatto capire al centrale olandese che la maglia da titolare se la sarebbe dovuta sudare. Il 28 gennaio contro il Chievo Inzaghi lo ha riproposto titolare e da allora non lo ha più tolto. Gara dopo gara, grazie anche al connazionale de Vrij, si è guadagnato la fiducia del tecnico e dei compagni diventando un punto fermo della difesa. Con lui in campo in 15 gare è arrivata una sola sconfitta. E, come riportato da Leggo, ciliegina sulla torta l’inaspettata convocazione nella Nazionale maggiore olandese.

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Rientrato in patria ha dichiarato: «Ho dovuto lottare duramente per questa opportunità. Quando penso all’Olanda mi viene subito in mente la finale del Mondiale 2010. Sono molto orgoglioso di essere qui, voglio restarci a lungo. Voglio battere me stesso in questa settimana». Ma una volta chiusa la parentesi orange potrà nuovamente tornare a pensare alla Lazio: «Sto facendo molto bene. La scorsa stagione non è andata come volevo, questa invece voglio che sia la migliore». E finora i risultati gli stanno dando ragione.

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