Paolo Tramezzani parla della sua esperienza in Albania. Svelando come ha scoperto Berisha e quali considerazioni ha di Strakosha.
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opo anni con la maglia della Pianura Padana, Tramezzani, veste attualmente le maglie dall’allenatore del Lugano. La squadra vive un periodo di tranquillità, anche se dopo l’ultima sconfitta subita, il tecnico portò l’intera squadra in fabbrica per far vedere loro il lavoro duro. Scene del genere non se ne vedono spesso. In previsione della partita di questa sera, lascia dichiarazioni su Berisha e Strakosha.
Tramezzi dichiara: “Nel dicembre del 2011, quando Gianni (De Biasi, ndr) mi ha proposto di lavorare con lui a Tirana, il primo problema da risolvere è stato il reclutamento dei calciatori per la Nazionale. Sono andato a cercarli dappertutto: Svizzera (dove, ancora oggi, cinque nazionali elvetici sono di origine albanese); Francia, Slovenia, Germania, Olanda, Finlandia, Russia, Grecia, Tunisia, Macedonia, Macedonia, Azerbaigian, Israele, Austria, Australia, Svezia. Già, la Svezia. Lì ho scovato Berisha: come potrei dimenticarlo? Giocava nel Kalmar, squadra di una piccola città dello Småland, nel Sud Est del Paese, sul Mar Baltico. Ho chiesto al tassista: mi porta allo stadio? Mi ha condotto a un campetto. Ho sbottato: scusi, ma le avevo chiesto di portarmi allo stadio… E il tassista, serafico: E’ questo. Ho trovato Berisha: i rigori li tirava già benissimo”.
L’allenatore Tramezzi lascia un proprio giudizio anche sulla partita di questa sera al Renzo Barbera, tra Italia e Albania: “Sarà dura. Per l’Italia come per l’Albania. Dai un’occhiata alla classifica del girone e capisci che, dopo lo 0-3 di Scutari con Israele, anche la squadra di Gianni come quella di Ventura sia obbligata a vincere. Gli azzurri sono favoriti, la nuova generazione di talenti che il ct sta valorizzando è molto promettente, ma, se posso permettermi, occhio agli Shqiponjat, alle Aquile. E attenti a Strakosha, Lila, Hysai, Basha, Memushaj…”.