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Sempre accondiscendenti oltremisura, ora invece… Il duro attacco di Repubblica a Spalletti

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Da qualche settimana stiamo assistendo una guerra fredda tra Spalletti e la stampa. Dopo aver sbroccato in diretta tv, il tecnico giallorosso ha rincarato la dose in conferenza stampa. Dura la risposta del quotidiano La Repubblica che ha scritto il seguente articolo. Di seguito l’articolo completo.

“Luciano Spalletti è un buon tecnico, forse anche ottimo, ma non certo perfetto. Quasi sempre sopra le righe. Spesso insopportabile, l’ha detto lui stesso: “Peggiorato, mi vedo peggiorato “. Ha un ego talmente smisurato che si solleva da terra anche stando fermo. Non parla, recita. Non spiega, pontifica. Dopo una sconfitta non si difende, accusa. Quando parla lui tutti sono costretti a vedere il mondo alla rovescia. Quando è lui che dovrebbe dare delle spiegazioni le chiede a te.

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Ad esempio dopo l’eliminazione dall’Europa League, non una finale di Champions, avrebbe dovuto spiegare il perché la Roma non sia tra le migliori otto della seconda coppa europea. Se non a noi addetti ai lavori e ai tifosi giallorossi una spiegazione dovrebbe darla almeno a Pallotta. “Lo vedrò, certo”, tutto qui. E i messaggini e Totti e i fantasmi e i giornalisti… Secondo un labiale visto in TV avrebbe addirittura dato dei “finocchi” ai giocatori del Lione. E lui invece poi rivela che ha detto “pinocchi”.

Spalletti è tutto rovesciato. Dovrebbe volare più basso visto che ha vinto molto meno di altri, svicolare, dribblare, farsi trasparente e invece tra giornali, internet, radio e tv è sempre presente. Come fosse Ancelotti, Guardiola e Mourinho assieme. Spalletti così facendo consuma Roma e la Roma. E’ una bomba antiecologica, ha un impatto sulla città e sul calcio non sopportabile.

Una squadra come la Roma può anche essere eliminata dal Lione. Non è ne un dramma ne una umiliazione. Però sicuramente è un mezzo fallimento. Ma non è giusto neanche fare una guerra contro i mulini a vento. Una guerra che intorbida il già poco chiaro rapporto con la Roma. Resta, parte, va alla Juve, al Barcellona, in Cina? Tanto litigava pure con i russi. Non si capisce se Spalletti sia l’allenatore del futuro o solo del presente. E se il presente, già intricato tra eliminazione europea, derby di Coppa Italia e secondo posto da difendere, sia sotto il suo completo controllo. O se invece non si sia tirato polvere negli occhi da solo e dunque adesso proceda a tentoni. Nessuno, essendo allenatore della Roma, può pretendere l’unanimità totale. E, per quanto ne dica lui, Spalletti è accettato, apprezzato, osannato e anche ben pagato”.

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