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Lazio, contro gli infortuni scende in campo il…dna

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Lo staff medico della Lazio si rivela sempre più all’avanguardia, tra i migliori in Europa.

UNA NUOVA FRONTIERA

La società biancoceleste si è infatti messa al passo con i club di Premier, il Barcellona, il Real Madrid e il Napoli e ha deciso di investire fortemente nella prevenzione degli infortuni, dando il via all’esame del dna per migliorare la preparazione atletica. I test sono stati effettuati sui giocatori biancocelesti all’inizio di gennaio e, nel giro di 4 settimane, hanno fornito i dati tuttora a disposizione di Inzaghi e del capo dei preparatori atletici Ripert. Una novità molto importante, come ha assicurato anche il responsabile del settore sanitario, dott. Fabio Rodia: “Il test può essere utile per prevenire malattie cardiocircolatorie ed è una tutela per la salute. Non migliora il rendimento in campo, ma fotografa quelle che sono le caratteristiche muscolari. Ci possono essere giocatori con fibre più resistenti, più potenti oppure più agili. In questo modo lo staff conosce meglio le caratteristiche specifiche dei ragazzi”. Se prendiamo, ad esempio, il dna di Keita e lo confrontiamo con quello di Parolo, ci accorgeremo che sono molto diversi: il senegalese infatti fornisce, durante tutti i 90′, una serie di scatti, mentre l’azzurro, nello stesso arco di tempo, garantisce una continuità maggiore.

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