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Gregucci: “Lazio, che difesa! Per l’Europa decisivi gli scontri diretti”

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Angelo Adamo Gregucci, ex difensore della Lazio ma anche del Torino, è intervenuto sugli 88.100 di Elle Radio nella trasmissione Laziali On Air, condotta da Danilo Galdino e da Vincenzo Oliva, per parlare della sfida di lunedì sera, quarta vittoria consecutiva in campionato per i biancazzurri.

Lazio-Torino

La Lazio ieri ha fatto prevalere la sua maggiore qualità. Il Torino è una squadra interessante e ricca di individualità in avanti, ma ieri la Lazio ha giocato con grande caparbietà, non facendosi irretire dal pareggio subito. Un successo senz’altro meritato.

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Per quello che riguarda la difesa, la Lazio sembra intercambiabile e va a meraviglia con qualunque assetto. Merito della qualità degli interpreti o del lavoro settimanale dello staff tecnico?

Uno condiziona l’altro. Da quando conosco e vedo il calcio in casa laziale, penso che la Lazio non ha mai avuto quattro difensori centrali così forti nella stessa rosa. A partire da De Vrij. Quindi Hoedt che è sicuramente in crescita esponenziale agevolato dal fatto di giocare al suo compagno olandese. E poi Bastos e Wallace, che hanno grande qualità e sanno muoversi con disinvoltura nella difesa a tre o quattro. La cosa più importante poi è che il difensore deve essere bravo, poi gli schemi sono secondari.

Offensivamente invece la Lazio è un po’ corta e non sempre ha ricambi degni dei titolari. Immobile, Anderson e Keita lavorano molto per la squadra oltre a farsi sentire offensivamente.

Immobile è stato fortemente voluto da Inzaghi, a tutti i costi, ed è una decisione che è stata premiata dal campo. Felipe Anderson ha ancora grandissimi margini di miglioramento, deve sfruttare le sue qualità per consacrarsi al top del calcio internazionale. Ha dribbling, ha potenza, ha resistenza, vince sempre il primo dribbling. Deve lavorare sul sacrificio, ci sono campioni assoluti al Barcellona che danno tutto per la squadra per vincere. Il brasiliano può crescere ancora moltissimo. Per Keita bisogna affidarsi alla gestione di Simone Inzaghi, queste sono componenti che pesano e che permettono di valorizzare tutte le qualità della rosa.

Sul centrocampo

Per qualità e per varietà, Milinkovic-Savic, Parolo e Biglia sono complementari fra loro: il serbo è ormai uno dei migliori centrocampisti del panorama continentale. Bisogna fare attenzione perché potrebbe diventare l’uomo mercato per i biancazzurri, sicuramente non passerà inosservato alle big europee per qualità e prestanza fisica. Si sta scogliendo a livello di letture, riesce ad interpretare sempre meglio il gioco in diverse zone del campo. Parolo ha sempre la capacità di dare tutto e garantisce sempre grandi prestazioni, è una vera e propria sicurezza.

Con i punti attuali la Lazio sarebbe stata seconda in un altro campionato: come si svilupperà la corsa per l’Europa?

Mai come in questo campionato saranno decisivi gli scontri diretti. La lotta per la retrocessione è ormai decisa, l’Empoli è in serie nera eppure mantiene ancora sette punti di vantaggio sul Palermo. In questa Serie A mancano i punti persi dalle grandi sui campi di provincia, per cui la classifica può variare solo negli scontri diretti. Vincendoli la Lazio potrebbe trasformare un’ottima stagione in una stagione fantastica.

Questa Lazio può aver ritrovato il senso di appartenenza che mancava nelle scorse stagioni?

Angelo Peruzzi è stato in questo senso un innesto importante, un uomo fantastico per lealtà, professionalità e correttezza nei rapporti. Può essere un esempio per i giovani fuori e dentro dal campo. Anche lo stesso Arturo Diaconale e naturalmente Simone Inzaghi, nell’ambiente Lazio da quasi vent’anni. Avere i modelli giusti da seguire è fondamentale, anche per i giovani che emergono dal settore giovanile della Lazio, che spesso ottiene grandi risultati. Un grande campione fa sempre la differenza per l’esempio che riesce a dare, e in questo senso alla Lazio sono stati fatti grandi miglioramenti.

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