Gian Paolo Giovannelli, assessore PD all’Urbanistica, Lavori Pubblici, Mobilità, Patrimonio, Personale e rapporti con il Consiglio del II Municipio. Il futuro della Stadio Flaminio, impianto che ricade nel territorio amministrato da Giovannelli, potrebbe dipendere anche dalla sua volontà .
Queste le dichiarazioni di Giovannelli:
Per stimolare gli imprenditori si particolare si è parlato di compensazione, ovvero “tu mi rifai il Flaminio, e io Comune in cambio di faccio costruire in un’altra zona”. Resta un’ipotesi fattibile a livello normativo, ovvero ci sono precedenti in tal senso?
“Non esistono precedenti di questo genere, anche perché parleremmo di una una compensazione importante, non credo esista una Legge che permetta questo tipo di interventi. A mio parere però credo sarebbe possibile che l’assemblea capitolina e la sindaca, pur di arrivare ad una soluzione che salvi il Flaminio, si prendessero la responsabilità di contrattare un certo numero di cubature a compensazione”.
In sostanza, al momento non esisterebbe una norma che vieterebbe questo tipo di intervento?
“Non mi risulta. Per lo Stadio a Tor di Valle stanno utilizzando la cosiddetta Legge Stadi del 2014, mentre in questo caso dovremmo utilizzare la legge ordinaria attraverso un accordo compensativo, non consentendo la Legge Stadi la realizzazione di edilizia residenziale, leggi abitazione private. Tale accordo andrebbe preso in carico dal Consiglio Comunale, fermo restando che andrebbe dimostrato l’interesse pubblico e che l’iter, necessitando una variante al piano regolatore, terminerebbe con la Conferenza Servizi Regionale. Ribadisco che l’Urbanistica è competenza esclusiva del Consiglio Comunale”.