La Lazio di Inzaghi continua a vincere, e lo fa in maniera convincente. Quarta vittoria consecutiva in campionato, la quinta se si conta anche il derby di Tim Cup contro la Roma. Controsorpasso all’Inter e quarta posizione consolidata, con un occhio a quel terzo posto distante soli 4 punti. Una posizione che significherebbe Champions League. Ma nonostante questi tanti spunti positivi c’è chi cerca in qualsiasi maniera di destabilizzare un ambiente già di per sè molto precario, con notizie che sembrano uscire ad orologeria.
LA LAZIO VINCE E CONVINCE
Che la compagine capitolina non goda delle simpatie dei media nostrani è cosa nota e risaputa, ma la situazione in questo momento sembra stia sfuggendo di mano. La Lazio ha ben 56 punti in classifica, quota mai toccata nell’era Lotito a questo punto della stagione, ed inferiore solo ai fasti dell’era cragnottiana. La squadra guidata da mister Inzaghi gioca un bel calcio, crea miriadi di occasioni da rete e merita ampiamente una posizione che ad inizio stagione non era auspicabile nemmeno nei pensieri dei più ottimisti. E sicuramente non lo era in quelli della stampa sportiva del Belpaese. Questo probabilmente comincia a dare fastidio. Una squadra costruita in maniera low cost, attorno a giovani di sicuro avvenire, ma ancora acerbi, e guidata da un tecnico alla prima esperienza tra i professionisti. Un tecnico che non ha probabilmente l’appeal dei cosiddetti maghi della panchina internazionali, ma che ha fatto tutta la gavetta, dimostrando di meritare di sedere su una delle panchine più prestigiose d’Italia.
INTER CON VISTA CHAMPIONS, LAZIO CON VISTA EUROPA LEAGUE?
Lazio quarta dunque, con un occhio a quel terzo posto che significa Champions League. Ma nessuno sembra accorgersene, anzi. I media nostrani continuano a sottovalutare il magnifico campionato biancoceleste. Si continuano ad esaltare le tanto conclamate potenze del nord. Probabilmente senza guardare alla classifica di Serie A. Si perchè la classifica parla chiaro: l’Inter si trova a 2 punti dalla Lazio, il Milan a 6. Ma la stampa sportiva continua a considerare la squadra di Pioli e dei cinesi come una seria candidata alla Champions e la squadra di Montella e di Berlusconi (ancora per quanto?), come sicura partecipante alla prossima stagione europea. E la Lazio? La Lazio aspira ad un posto in Europa, dall’alto di un quarto posto che per i giornali, le radio e le tv italiane sembra contare come un due di coppe quando a briscola regna bastoni…Qui non si parla più di sottovalutare una squadra che ha già dimostrato tanto. Qui si tratta di una conclamata spinta mediatica in favore di potenze economicamente più forti. In funzione di non si sa quale logica di potere ed interesse.
LE NOTIZIE AD OROLOGERIA
Appurato tutto ciò, la Lazio, nonostante tutto, continua a vincere. La vittoria per 3-1 di ieri sera contro il Torino è solo l’ultima perla di una stagione fin qui esaltante. Ma secondo i quotidiani nazionali le notizie sono altre. Oggi la Gazzetta dello Sport parla di un accordo già trovato dall’Inter con de Vrij, perno della retroguardia biancoceleste. Ci sono già cifre e contratti, ci sono già strette di mano e occhiolini. Probabilmente esisterà anche una casa con vista su Appiano Gentile ed un abbonamento ai mezzi pubblici di Milano…Poi c’è il caso Keita che ha tenuto banco per tutta la settimana scorsa. “Keita fa festa e fa tardi all’allenamento“, “Keita fa le bizze e Inzaghi lo esclude“. Parole forti che farebbero pensare ad una punizione esemplare per il 22enne. Invece Keita entra in campo e decide la partita, alla faccia dei benpensanti. E alle notizie dei media rispondono i tesserati della Lazio. “I problemi con Keita li create voi, lui è uno come tutti gli altri. Entra e ci fa vincere le partite“, parole di Senad Lulic, cuore di Lazio.
LA LOGICA DELLA DESTABILIZZAZIONE
Questa campagna denigratoria nei confronti della compagine biancoceleste ha un unico obiettivo: destabilizzare l’ambiente Lazio. Un ambiente già precario di suo, in una città come Roma in cui fare calcio è più difficile che trovare parcheggio. Un ambiente che, tra mille difficoltà, sembra stia riuscendo ad unirsi, di nuovo, per la Lazio e con la Lazio. Al di là delle questioni societarie e dei problemi intestini. Tutto questo alla stampa non piace e non va proprio giù. Ma ce ne faremo una ragione. Del resto la Lazio ed i laziali sono abituati, ne hanno passate tante e tante altre ne passeranno ancora. E’ proprio adesso che serve compattezza contro un’operazione mediatica denigratoria di dubbio stile e infima qualità. Perchè il giudice supremo è e rimarrà sempre il campo, e con esso la classifica. Una classifica che non ammette repliche. Alla faccia dei media…
Giulio Piras