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Foggia: “Inzaghi mi ha stupito, ha bruciato le tappe”. E poi polemico su Keita…

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La Lazio non smette di stupire. I giovani stanno crescendo e i tanto proclamati campioncini finalmente stanno rendendo al meglio. La squadra sta ottenendo risultati inaspettati a inizio stagione. I biancocelesti hanno fame di vittorie. Stanno vivendo un sogno e vogliono continuare a sognare. D’altronde il “sogno” non è poi molto lontano. Sognare costa poco e possono farlo tutti. E perché non dovrebbe farlo l’ambiente laziale visto ciò che stanno facendo i ragazzi di Inzaghi. Molti meriti sui risultati ottenuti sono riconducibili proprio al tecnico piacentino e non dargliene atto sarebbe solo ipocrisia. Lo sa bene Pasquale Foggia che, intervenuto ai microfoni di Radiosei, ha riconosciuto i meriti dell’ex compagno.

SU INZAGHI

“A seguito della telenovela Bielsa di questa estate ero scettico. Ma Inzaghi è stato molto bravo. Ha rischiato molto assumendosi una responsabilità enorme. Poteva correre il rischio di rovinare il rapporto con la piazza dopo tanti anni. Non credevo potesse diventare un allenatore. Ricordo però che quando iniziò con gli allievi voleva che andassi a vedere gli allenamenti. Sui giovani aveva un approccio diverso da quello con noi compagni di squadra. Aveva una personalità enorme sui ragazzi. Mi sono ricreduto e pensavo potesse diventare un buon allenatore. Ma lui ha bruciato le tappe”.

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SU KEITA

“Considero Keita e Felipe Anderson due grandi talenti. Il senegalese è fortissimo peccato però che, almeno a quanto si legge, voglia andare via. Per poter crescere e diventare un campione la Lazio per lui è una grande opportunità. Quello che non mi piace è come è stato gestito dal suo entourage. Se un giocatore si mette di traverso le società possono fare ben poco. L’unica cosa che possono fare è tenerlo rischiando di svalutarlo”.

SUL FUTURO DEI PORTIERI BIANCOCELESTI

Marchetti è ancora affidabile. Dipende tutto da ciò che vuole fare la società. Strakosha non so se sia in grado di affrontare un campionato da protagonista. La scelta spetta a Inzaghi e alla società. Su Reinholds si sono posate le attenzioni di diversi club, e non solo italiani. Ha venti anni ed è alto 2 metri. Inoltre ha già una personalità importante. Ogni settimana ci sono osservatori ma per la Lazio è ovvio che ci sia una strada preferenziale”
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SULLA SOCIETA’ BIANCOCELESTE

Tare sta facendo un ottimo lavoro. In questi anni è riuscito ad arrivare a giocatori importanti. I giocatori venduti hanno garantito alla Lazio ottime plusvalenze. Il livello tecnico della rosa è quasi sempre buono. Peruzzi non è un valore aggiunto, ma 10. Ha portato carisma, esperienza e serenità. Quella di Lotito è stata una mossa azzeccatissima sia sotto il profilo umano che dirigenziale”.

SULLA GARA DI CAGLIARI

“Il Cagliari non ha problemi di classifica. Hanno la mente libera e questo potrebbe rivelarsi una difficoltà in più per i biancocelesti. La Lazio deve scendere in campo come se avesse di fronte la Juventus. Non fosse così potrebbe diventare complicato conquistare i tre punti”.

SUL SUO FUTURO

“Non sono il classico direttore sportivo da giacca e cravatta. Già quando giocavo era un ruolo che mi affascinava. Ho riflettuto su ciò che volevo fare e dopo il corso di Coverciano si è presentata l’occasione al Racing Roma. Sto facendo un percorso di crescita. Per ora non penso al futuro. Ho sempre avuto un carattere forte e, senza rimpianti per il campo, ho scelto questo ruolo. Mi ha sempre attirato scoprire i giocatori, non allenarli”.

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