Oggi ricorre il sesto anno dalla scomparsa del mitico Bob Lovati. Per questo motivo Felice Pulici e Gabriella Grassi l’hanno voluto ricordare su Radio Incontro Olympia.
Queste le parole di Pulici: “Io l’ho avuto come vice di Maestrelli. Mi è stato di grande aiuto sia per l’ambientamento a Roma, sia per il mio primo campionato di serie A. Lui è stato l’artefice del mio arrivo in biancoceleste, perché mi aveva visionato in serie B quando giocavo al Novara. Bob era un personaggio fantastico perché non era mai in difficoltà ad esprimere il momento che attraversavamo. Anche nei momenti di difficoltà mi aiutava sempre facendomi capire che non dovevo rimuginare sui miei errori. Un insegnamento valido per il calcio e per la vita. Quando ero dirigente alla Lazio nella stanza avevo la sua foto abbracciato a Re Cecconi, un’immagine bellissima. Era sempre presente, soprattutto quando c’erano delle difficoltà e si è accollato anche delle responsabilità non indifferenti. Conosceva vita, morte e miracoli di tutti noi che poi riferiva a Maestrelli”.
Così Gabriella Grassi: “Quando sono entrata alla Lazio io ero una bambina, avevo 20 anni. Bob era bello come il sole e poi aveva quella simpatia che ti faceva ridere anche quando diceva le parolacce. Nel periodo in cui faceva il capo degli osservatori, dopo una trasferta a Madrid, ricordo che la moglie di Zoff gli chiese se era andato a Prato (il museo di Madrid) e lui rispose: ‘sì l’ho pure annaffiato’. Io alla sede del calciomercato a Milano andavo con Bob e lui mi proteggeva da tutti. Ha fatto tutto alla Lazio da giocatore ad allenatore, era un professionista serio e valido. Era buonissimo ed amato da tutti. Una persona onesta ed intelligente, con un’umanità incredibile”.
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