Per parlare del momento che sta attraversando la squadra di Simone Inzaghi è intervenuto ai microfoni di Radio Incontro Olympia Simone Del Nero. Spazio ai ricordi per l’ex centrocampista biancoceleste: “L’esperienza fatta in Champions con la Lazio è stata fantastica. Abbiamo giocato i preliminari. Ho disputato uno spezzone della gara di andata, poi ho sfruttato la gara di ritorno e sono riuscito a trovare il mio spazio”.
SULLA SQUADRA BIANCOCELESTE
“Tanti nazionali sono in giro per il mondo. Questi sono giorni stressanti per loro. La Lazio è attesa da una settimana complicata, ma quella del Napoli lo è maggiormente. Della squadra di Inzaghi mi piacciono Anderson e Keita. In più c’è Immobile che davanti alla porta è una garanzia. La Lazio ha un tridente da fare invidia a molte squadre. Milinkovic? Con Inzaghi è cresciuto molto, spero che la società riesca a tenerlo”.
SULLE CESSIONI
“Se vuole arrivare a traguardi importanti una squadra di calcio ha bisogno di ottimi giocatori. Se mancano i soldi si può vendere qualche giocatore ma bisogna prenderne altri di qualità. Non credo che serva liquidità, però conosciamo Lotito. A volte gli parte la brocca e non ci pensa troppo a vendere. Anche se a dire il vero se li fa pagare bene e non molla se non ottiene ciò che vuole. Keita? Consiglio alla Lazio di tenerlo e accontentarlo. Ed a lui di restare a Roma. La squadra biancoceleste è la piazza giusta e il prossimo anno potrebbe essere quello dell’esplosione definitiva. E poi Simone Inzaghi punta molto su di lui. Per un calciatore è fondamentale la fiducia del tecnico. Magari fosse capitato a me un allenatore che avesse creduto nelle mie capacità”.
SUL DERBY
“Ho la Lazio nel cuore. Sono riconoscente verso la piazza e i tifosi. Mi sento uno di loro. I biancocelesti all’andata hanno fatto la partita perfetta. Ora i due gol di vantaggio vanno gestiti bene. Il mio ricordo? Il 4-2 con Pandev e Zarate. Eravamo in un momento critico, preparammo il derby in ritiro a Norcia”.
SU INZAGHI
“Ci avrei scommesso sin da subito. Ho visto i suoi allenamenti con la Primavera. Lo ritenevo pronto sin da allora, aveva soltanto bisogno di una possibilità”.
SU ZARATE
“A Mauro voglio bene, non so cosa gli sia capitato. La prima volta che l’ho visto ho pensato: ‘questo diventerà uno dei più forti del mondo’. Vinceva le partite da solo. Anche durante gli allenamenti faceva cose incredibili. Non so spiegarmi il suo rendimento. Ha avuto un’involuzione. Un giocatore non può perdere tutte le potenzialità in un anno”.