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La compagna di Lombardi: “Ecco chi è il mio Cristiano e come l’ho conquistato”

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Dopo aver iniziato a muovere i primi passi in un piccolo club viterbese nel 2011 arriva alla Lazio. Inserito nella Primavera vince un Campionato di categoria, una Coppa Italia e una Supercoppa Primavera. Lasciato andare in prestito per farsi le ossa passa prima in prestito al Trapani e poi all’Ancona per poi rientrare a Formello. Dove, nel frattempo, alla guida dei biancocelesti è arrivato Simone Inzaghi, suo tecnico ai tempi della Primavera. E a questo punto arriva la svolta e inizia il sogno di Cristiano Lombardi. L’allenatore lo inserisce nella rosa di prima squadra e lo fa esordire in Serie A. E, il giovane non delude. Non solo l’esordio ma, a Bergamo, alla sua prima apparizione trova anche la sua prima rete nella massima categoria. Per raccontare chi è Cristiano Lombardi è intervenuta ai microfoni di Tuttomercatoweb.com la compagna Carlotta.

SULLA LORO STORIA D’AMORE

“Eravamo al mare con i nostri rispettivi amici. Ci siamo guardati tutto il tempo. Aspettavo che mi scrivesse e così è stato. Il giorno successivo era il mio compleanno. Cristiano mi ha chiesto di uscire e da quel momento non ci siamo più lasciati un secondo. Mi aspettato tutt’altra persona, Credevo che facendo il calciatore fosse un altro tipo invece è un ragazzo molto altruista, serio e umile. Si è subito mostrato interessato a me facendomi capire che aveva intenzioni serie”.

UN SUO DIFETTO

“Per ora non ci sono. Non abbiamo mai litigato, è il nostro punto di forza. Siamo due testardi ma se la situazione ci sfugge di mano riusciamo a fare un passo indietro”.

IL LOMBARDI CASALINGO 

“Sa fare tutto, cucina anche. L’unica cosa che non gli faccio fare è il letto perché non è capace. A tavola facciamo cose semplici e veloci ma quello che gli piace di più è il pollo con farina e limone. Quando voglio addolcirlo gli porto il tiramisù del ristorante dei miei. Si chiama Bistrò, è a Viterbo. Forse l’ho conquistato con quel dolce. Quando abbiamo tempo torniamo a Viterbo dove sono tutti i nostri amici e le nostre famiglie. Oppure giriamo Roma o andiamo al mare. Nelle belle giornate viene voglia di girare. Ma conduciamo una vita molto tranquilla. Quando è arrabbiato rimane in silenzio, almeno per cinque minuti, e io so che in quei momenti non gli devo dire niente. Poi parlandoci pian piano si scioglie. Mi dice sempre ‘se non ci fossi tu’, dice che lo tranquillizzo molto, che riesco a rilassarlo. Però una volta a casa stacca la spina”.

IN CHIUSURA

“Gli auguro tutto il meglio del mondo. Che possa realizzare i suoi sogni. E che stia tranquillo perché io ci sarò sempre”.

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