Dusan Basta è stato intervista da Alo.rs in merito al brillante periodo che sta vivendo la Lazio.
UNA FRECCIA BIONDA SULLA DESTRA
Capelli biondi e numero 8 sulle spalle. I più nostalgici potrebbero pensare ad una vecchia gloria biancoceleste. E Invece stiamo parlando di un giocatore completamente diverso. Un esterno destro che macina la sua fascia a ripetizione partita dopo partita. Si tratta di Dusan Basta. Il terzino serbo sta vivendo (come tutta la squadra) un momento di forma eccezionale. In merito a questa fase, l’ex Udinese, è stato intervistato da Alo.rs. Ecco le parole del laterale di Inzaghi: “Questa stagione è importantissima per noi. Abbiamo 53 punti dopo 27 turni, stiamo facendo un campionato importantissimo, coi punti che abbiamo in altre annate saremmo ancora più in alto. Possiamo arrivare tra i primi tre, ci sono ancora diverse gare, ma non dobbiamo sbagliare nulla. Comunque vada sarei contento di arrivare tra i primi cinque e di assicurarmi il posto in Europa“.
“È una bellissima sensazione quando si battono le grandi rivali. Da quando sono alla Lazio, questa è stata la mia prima vittoria contro Roma. Siamo consapevoli che abbiamo fatto qualcosa di grande, ma non c’è tempo per rilassarsi nella gara di ritorno. Abbiamo bisogno di conquistare definitivamente il passaggio in finale“
L’AMICO SERGEJ
La Lazio è una vera e propria colonia serba. Tra quelli che stanno brillando più di tutti c’è senza dubbio Sergej Milinkovic-Savic. Ecco le parole di Basta sul connazionale: “È un bravo ragazzo, una giocatore di spessore, sta dimostando la sua vera forza. Lo ritengo il giocatore più importante della nostra squadra, ed è solo all’inizio della sua carriera. Immaginate cosa farà tra pochi anni. Ha un grande potenziale per ulteriori progressi e per diventare un vero leader“
NAZIONALE
In chiusura, Dusan, non nasconde la sua voglia di Nazionale: “Stiamo facendo bene fin ora ed è importante qualificarci al più presto per i Mondiale, darebbe nuovo lustro alla storia calcistica del nostro Paese. Non penso che una mia convocazione possa dar fastidio al progetto giovani, ma non decido io. Chiunque è stato chiamato o verrà chiamato in seguito, ha l’obbligo di dare il cuore in campo. Quella maglia è sacra, chi lo indossa lo deve tenere bene a mente“
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