Il 22 febbraio si celebra il trentennale della scomparsa di Umberto Lenzini, il primo presidente che ha portato lo scudetto a Roma. Laziochannel.it ha intervistato il nipote Andrea Lenzini che – giustamente – chiede alle istituzioni una via in memoria del nonno.
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utto è nato ieri sera, quando Andrea Lenzini ha postato su un social una giusta riflessione riguardo alla mancanza di una via intitolata al nonno. Di seguito la nostra intervista:
- Andrea fra poco ci sarà il trentesimo anniversario della scomparsa di tuo nonno, il primo presidente a far vincere lo scudetto alla Lazio. Quanto era innamorato Umberto dei colori biancocelesti?
- Spiegati meglio Andrea…
- Nonno dopo Fortunato Ballerini (1904-1923) è stato il presidente più longevo della storia della Lazio. Ben quindici anni al comando ( 1965-1980).
- Come ti è venuta in mente l’idea di dedicare una via a Umberto Lenzini?
- Hai mai sentito le istituzioni prima di oggi?
- Con la Lazio c’è mai stato qualche contatto?
Andrea fra poco ci sarà il trentesimo anniversario della scomparsa di tuo nonno, il primo presidente a far vincere lo scudetto alla Lazio. Quanto era innamorato Umberto dei colori biancocelesti?
“Beh, nonno era pazzo per la Lazio. Prima vi entrò come consigliere (1964) per poi divenire il presidente l’anno seguente. Lui amava questa squadra ed era molto appassionato. Nonostante i primi anni difficili, riuscì a portare lo scudetto a Roma, ma nessuno se lo ricorda….”
Spiegati meglio Andrea…
“Purtroppo ogni volta che si celebra o si parla della Lazio del ’74, il Presidente viene messo sempre in seconda fila. Si parla sempre della Lazio di Maestrelli, di Chinaglia di Re Cecconi ma questi giocatori chi li ha portati? Per carità grandissimi personaggi, ma io sento il bisogno di fare qualcosa per nonno che se lo merita”.
Nonno dopo Fortunato Ballerini (1904-1923) è stato il presidente più longevo della storia della Lazio. Ben quindici anni al comando ( 1965-1980).
“Sì è vero. E anche questo aspetto non è che viene molto ricordato. Nonno è stato fondamentale per la storia della Lazio. Per farti un esempio alla festa dei quarant’anni del primo scudetto, allo stadio Olimpico la figura di nonno è stata messa in secondo piano”.
Come ti è venuta in mente l’idea di dedicare una via a Umberto Lenzini?
“In questi giorni si parla molto dello Stadio per entrambe le squadre romane. C’è bisogno di una nuova fase che possa dare valore alle due compagini capitoline. Nemmeno a farlo apposta, la ricorrenza dei trent’anni dalla scomparsa di nonno (22 febbraio 1987), può essere una buona e giusta idea per dedicare una via di Roma a non solo il presidente della Lazio ma in primis a un imprenditore che ha costruito molti palazzi nella zona nord-ovest (Valle Aurelia- Pineta Sacchetti) della città eterna e anche come uomo sportivo. Non dimentichiamoci che Umberto fu anche un atleta che praticava atletica leggera. Per questo ieri con l’aiuto di amici laziali abbiamo fatto anche una petizione on-line (clicca qui per firmare la petizione)”.
Hai mai sentito le istituzioni prima di oggi?
“Sì ma lasciamo stare… Prima di oggi ho sentito solo parole al vento e personaggi poco seri (non citiamo i nomi ndr), addirittura un giorno mi hanno fatto venire da Pievepelago dove la Lazio veniva in ritiro con mio nonno (città dove vive Andrea ndr), per un appuntamento con un politico, ma quest’ultimo non era presente. Stavo con il grande presidente Buccioni che ringrazio ancora oggi, e preoccupati del ritardo abbiamo pensato bene di contattarlo. Il politico ci risponde al telefono dicendo che lui era in vacanza. Io irritato gli risposi :”Ma come? Avevi un appuntamento con me!!!” E lui mi presi anche in giro. Così non si fa. Mio nonno merita rispetto!”.
Con la Lazio c’è mai stato qualche contatto?
“Tempo fa mi sentii con il presidente Lotito che molto entusiasta mi disse che l’idea di intitolare qualcosa in onore di Umberto Lenzini era azzeccata. Mi auguro che il presidente possa dare seguito a questa nobile iniziativa. Giusto per farvi un esempio vorrei ricordare a tutti che appena venne a mancare il mister Tommaso Maestrelli (2 dicembre 1976), mio nonno che era amico vero del mister, non solo professionalmente, ci mise un attimo a dedicargli l’impianto sportivo di Tor di Quinto. Ecco quello che chiedo, anche in virtù dello spessore che mio nonno ha rivestito sia per la città di Roma sia per la Lazio, è quello di dedicargli non una viuzza sperduta da qualche parte della città, ma una che abbia un senso che possa valorizzare la figura dell’imprenditore e del presidente. Un uomo che seppur non pieno di soldi, non ha mai tradito la Lazio a differenza di qualcun’ altro. Sarebbe bello se il sindaco Virginia Raggi potesse dedicare una via a mio Nonno. Altrettanto felice se il presidente Lotito potesse intitolare il centro sportivo di Formello a mio nonno. Centro sportivo Umberto Lenzini.
Il Direttore
Avanti Lazio, Avanti laziali – noi siamo la tradizione.
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